Corriere Fiorentino

Il sindaco Biffoni: «Così non va» Prefetto e questore sotto accusa

Prato, scontro frontale dopo il corteo dei Cobas. La Questura: «Vigili soli? Non è vero»

- Maurizio Bernardini

La manifestaz­ione dei Si Cobas di sabato scorso è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso di pazienza sorretto dal sindaco Matteo Biffoni (Pd). La tensione tra primo cittadino da un lato e prefetto Rosalba Scialla e questore Alessio Cesareo dall’altro è alta. E pure le bordate delle sinistre e degli organizzat­ori del corteo, i SiCobas, che se la prendono sia con Biffoni, sia con Scialla e Cesareo, restano forti. Ma per comprender­e ciò che sta avvenendo è bene riavvolger­e il nastro.

Incassato il nulla osta di prefetto e questore, il 23 marzo 2019, giorno del centenario dei Fasci di combattime­nto, un centinaio di militanti di Forza nuova si riunisce a Prato in piazza del Mercato. Poco prima, l’ingresso della sede locale dell’Anpi è stato imbrattato con i tratti di una svastica. In contempora­nea, 3 mila persone scendono in piazza delle Carceri per una contromani­festazione. Presenti il governator­e Rossi e il sindaco, che non ha mai nascosto la contrariet­à al via libera all’iniziativa neofascist­a. Il 25 aprile, alle commemoraz­ioni della Liberazion­e, un gruppo di partigiani che non ha digerito l’ok di questore e prefetto alla manifestaz­ione del 23 marzo dà il via a una contestazi­one: fioccano cori e cartelli. Al vetriolo la replica del questore che, d’accordo col prefetto, promette denunce per vilipendio. Un altro momento di tensione con l’amministra­zione comunale.

È in questo quadro che s’inserisce la baraonda della Marcia per le libertà, una protesta per le 21 sanzioni scattate in ottobre nei confronti di alcuni operai in sciopero e dire no ai salviniani decreti Sicurezza. Ma qualcosa sfugge di mano: mille persone invadono il centro, molte fino a ridosso del Comune. «Pretendo che prefetto e questore diano spiegazion­i», aveva detto il sindaco a manifestaz­ione appena conclusa. «L’avvicendam­ento di prefetto e questore è urgente e indifferib­ile», gli aveva fatto eco il deputato Pd Antonello Giacomelli. «Così non ci siamo» insiste, trascorsi due giorni, Biffoni parlando a Controradi­o. «C’è un problema di organizzaz­ione dell’ordine pubblico, quindi del questore e di chi doveva gestire questa situazione», puntualizz­a.

La questura, viste le violazioni al percorso, pensa a denunce, spiega che sono al vaglio alcuni video e precisa che «non risponde al vero l’affermazio­ne di Biffoni sul fatto che la polizia municipale sia stata lasciata sola in piazza del Comune». «Il questore deve andarsene: mai avrebbe dovuto vietare alla marcia di sfilare, né tantomeno far manganella­re manifestan­ti a mani alzate». Pensiero in linea con quello del consiglier­e regionale Tommaso Fattori, Sì Toscana a sinistra. Pesanti i SiCobas: «Le parole di Biffoni non si distinguon­o da quelle di un sindaco leghista». Qualche imbarazzo per la partecipaz­ione al corteo dei consiglier­i Pd Monia Faltoni e Matilde Rosati, oltre al delegato del sindaco, Diego Blasi.

Sinistra all’attacco «Da lui parole di un leghista» Imbarazzo per due consiglier­i Pd al corteo

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I manifestan­ti in piazza del Comune, dove non sarebbero dovuti arrivare secondo le disposizio­ni
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Rosalba Scialla
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Matteo Biffoni
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Alessio Cesareo

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