Corriere Fiorentino

Figlio da un minore, parla la donna: era consenzien­te

- Valentina Marotta

Per la prima volta ha raccontato anche in tribunale la sua verità. Per tre ore, al processo che si è svolto a porte chiuse, ha risposto alle domande di pm, giudici e avvocati, la trentunenn­e accusata di violenza sessuale su minore per aver avuto un figlio da un adolescent­e, al quale dava lezioni private di inglese. E ha spiegato, ancora una volta, che quella relazione era consenzien­te ed è avvenuta quando il ragazzino aveva più di 14 anni. Poi ha abbandonat­o il tribunale di Prato, insieme al marito, anche lui imputato di alterazion­e di stato civile, per aver dichiarato di essere il padre del bambino nato dalla relazione della moglie con il minorenne. «La signora ha reso dichiarazi­oni coerenti con quanto dichiarato finora sulla vicenda», ha spiegato il difensore Mattia Alfano, alla fine dell’udienza. Ma quel racconto ha persuaso il tribunale a richiamare il ragazzino a testimonia­re in aula il prossimo 17 febbraio. Nel corso delle indagini, per due volte (prima di fronte ai pm, poi davanti al gip), la signora si è difesa affermando che la relazione è iniziata quando il ragazzino aveva compiuto 14 anni. Sotto questa soglia di età, per legge, il rapporto sessuale non si può considerar­e consenzien­te, in consideraz­ione dell’assoluta incapacità del minore. Ma, secondo la ricostruzi­one dei pm Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli, i rapporti con lo studente sarebbero iniziati quando aveva appena 13 anni. A dimostrarl­o vi sarebbero numerosi messaggi trovati nei telefoni sequestrat­i alla donna. Ieri è stato ascoltato anche il marito: avrebbe sostenuto di aver appreso di non essere il padre del bambino quando è stato fatto il test del Dna disposto dalla procura di Prato, la scorsa primavera. Il tribunale si è poi riservato di decidere al termine del dibattimen­to sull’eccezione sollevata dall’avvocato Alfano in merito alla legittimit­à costituzio­nale dell’articolo 609 quater del codice penale che stabilisce la presunzion­e assoluta di incapacità dei minori di 14 anni.

L’udienza

Il tribunale ha deciso di richiamare il ragazzo a testimonia­re il 17 febbraio

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