Autismo, le cure costano fino a 35 euro l’ora Il rimborso è meno della metà
Costano fino a 35 euro l’ora e il contributo della la Regione è di «30 mila lire»
La terapia comportamentale per i ragazzi autistici costa dalle 25 alle 35 euro l’ora. E le sedute durano di norma da un’ora e mezzo a due ore. Ma il rimborso previsto dalla Regione è ancora fermo al 2001 ed è espresso in vecchia valuta: 30 mila lire come indennizzo massimo al giorno, pari a 15 euro e 48 centesimi.
Così, spesso le famiglie con ragazzi autistici stentano ad arrivare a coprire quell’importante voce di spesa, cui si aggiungono altri tipi di terapia (come quella logopedica), o la necessità di assistenza domiciliare per quei genitori che lavorano. Eppure se le famiglie si rivolgono agli specialisti Aba (Applied behaviour analysis, ovvero analisi comportamentale applicata) è per consentire ai loro figli di ricorrere a programmi comportamentali che servono per imparare semplici ma fondamentali gesti della vita di ogni giorno: a mangiare, a lavarsi, a vestirsi, a stare seduti, ad ascoltare, a rapportarsi con gli altri. Insomma, a raggiungere piccoli spazi di autonomia.
A sollevare il caso, i consiglieri regionali della Lega Jacopo Alberti e Marco Casucci, che chiedono alla giunta di adeguare quella cifra ai reali prezzi del 2020, perché le terapie Aba pesano sulle famiglie in diverse decine di migliaia di euro all’anno.
«La delibera è del 2001 e la cifra è addirittura espressa in lire — spiegano i due leghisti — Le famiglie ci hanno sollecitati a scavare un po’ a fondo, e in effetti le cifre non sono mai state riviste. Nonostante
i progressi che la Toscana ha fatto nell’ambito di certe patologie negli ultimi anni, c’è stata forse una dimenticanza rispetto agli Aba, nonostante fossero anche inseriti nei trattamenti consigliati in un opuscolo riguardante la legge del “Dopo di noi” del 2016 varata dal Governo Renzi».
La Lega, che sul caso spiega di non voler sollevare scontri e polemiche ma di aver solo l’intenzione di suscitare l’attenzione della giunta e del Consiglio regionali, ha quindi presentato una delibera perché quel rimborso venga ricalcolato: «Non stiamo parlando di cifre altissime che andrebbero a gravare sul bilancio regionale in modo esagerato — aggiungono Alberti e Casucci — Si tratta della salute e del futuro di pazienti minori e in alcuni casi piccolissimi».
Il caso
I consiglieri leghisti Alberti e Casucci: aumentare la cifra non richiede grandi risorse