Corriere Fiorentino

Livorno, la chiesa ostaggio della sosta selvaggia

Livorno, la denuncia di don Michele: incivili

- di Simone Lanari

Una chiesa «ostaggio» dei parcheggia­tori indiscipli­nati. Succede a Livorno, nel centraliss­imo quartiere della Venezia, quasi ogni weekend: auto parcheggia­te davanti all’ingresso della chiesa di Santa Caterina, persino sulla rampa di accesso dei disabili, con tanto di paletti anti sosta selvaggia divelti e messi da parte, in un angolo, come se fossero ferrivecch­i.

La denuncia arriva direttamen­te dal parroco, don Michele Esposto, che ricorda alcuni episodi degli ultimi mesi. «Ad ottobre mi parcheggia­rono un furgone accanto allo scalino della porta della canonica — acconta don Michele — impedendom­i di fatto di uscire. A novembre una situazione analoga: questa volta una macchina stava parcheggia­ndo sullo scalino davanti alla porta e che si fermò solo perché feci notare al guidatore che io non sarei potuto entrare».

Nello scorso fine settimana l’ultimo episodio, in un certo senso il più grave: qualcuno ha deciso di togliere i paletti di ferro che delimitano la zona per poter parcheggia­re nell’area davanti la chiesa e di appoggiarl­i a fianco della chiesa.

«Piano piano hanno tolto i tre paletti — continua il parroco di Santa Caterina — Prima li hanno forzati, poi piegapomer­iggio, ti e infine tolti dall’asfalto per crearsi lo spazio necessario per poter passare con le auto e parcheggia­re davanti la chiesa. Nei fine settimana, come quello passato, avevo cinque macchine parcheggia­te davanti il sagrato, e una di questa era con il muso sopra la pedana per i disabili. Se la sera di sabato scorso avessi dovuto far entrare qualcuno in chiesa non avrei potuto».

Stessa cosa — racconta ancora don Michele — è successa il giorno dopo, domenica con l’aggravante di decine di motorini parcheggia­ti davanti l’ingresso della chiesa».

Un problema di maleducazi­one oltre che di vandalismo, perché forzare e rompere i paletti anti sosta selvaggia per poter parcheggia­re dove si vuole è né più né meno un atto vandalico. «Qui non si tratta di fare un dispetto al prete — prosegue don Michele — Si tratta di inciviltà e mancanza di rispetto verso il prossimo perché si mette in difficoltà alcune persone. Ormai, da quando hanno tolto i paletti, le persone si sentono libere di fare come vogliono e hanno preso l’area davanti la chiesa come un parcheggio».

Don Michele non ha altre armi se non denunciare. Anzi, un’altra ce l’ha e la sta per usare: ha già contattato un fabbro per poter rimettere a posto i paletti in modo da impedire l’accesso alle auto.

Ogni (maledetto) weekend Auto parcheggia­te davanti all’ingresso, a volte perfino sulla rampa per i disabili Ora divelti anche i paletti

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Don Michele Esposto, parroco di Santa Caterina, chiesa del quartiere della Venezia. Sopra le auto parcheggia­te davanti alla chiesa, anche sulla rampa dei disabili. Accanto, i paletti divelti dagli automobili­sti lo scorso weekend

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