«Per pagare le spese a mio nipote malato ho venduto una casa»

«Mio nipote di sette anni segue la terapia Aba da quando aveva due anni: oggi non solo sa usare la forchetta, sa lavarsi e, con un piccolo aiuto, riesce a vestirsi. Ma va anche scuola, riesce a stare composto e attento per ore, e non ha mai avuto scatti d’ira con i compagni di classe che lo adorano e lo invitano sempre alle loro feste». A raccontarlo è la nonna di un bambino autistico che vive in Valdarno. La donna è impegnata ogni giorno — sul piano materiale, economico, morale — per aiutare la famiglia della figlia e il nipotino. Ma, oltre alle difficoltà umane, le spese per crescere un malato di autismo sono salatissime. E talvolta è difficile far quadrare il bilancio famigliare. «Per chi non vive questa situazione è difficile rendersi conto di cosa voglia dire avere un bambino autistico. Parlo di sforzi quotidiani, di peso morale, di difficoltà economiche», dice. Così, la donna spiega cosa significa dal punto di vista finanziario sostenere le terapie del nipotino: «Per le terapie Aba si va dalle 25 alle 35 euro l’ora, a seconda se sono in studio o a domicilio. Ma ogni seduta dura due ore, perché di fatto la prima serve a tranquillizzare il bambino, a metterlo a proprio agio, ad avere la sua attenzione. Poi ci sono le sedute di logopedia, 50 euro per 50 minuti. Non se ne può fare a meno, abbiamo trovato dottoresse bravissime, che sono state anche abbastanza decise nell’insegnargli le cose: lo hanno fatto anche piangere qualche volta, ma ha imparato a usare la forchetta, a stare seduto». Ma farcela ad arrivare a fine mese a volte diventa difficile anche nei contesti più solidi: «Di fatto, ci vogliono tre famiglie per pagare le spese: quella di mia figlia, la mia e quella dei miei consuoceri. Io per aiutare mio nipote sono arrivata a vendere anche un immobile. L’ho fatto volentieri, ma è dura andare avanti così a lungo».

❞ Lui segue le terapie da 5 anni: ora sa lavarsi e vestirsi da solo