Corriere Fiorentino

Instagram delle loro brame

Così, secondo l’esperto Paolo Landi, i politici (toscani e non) utilizzano i social network «Giani? Vuole apparire come chi lo segue. Ceccardi provincial­e, Renzi e Nardella i più efficaci»

- Di Edoardo Semmola

Nardella sta su Instagram «con intuito ed efficacia». Giani no, ne fa «un uso provincial­e». Renzi è «uno dei pochi con approccio internazio­nale». Salvini e Meloni «molto male» e Ceccardi «non ha ben chiaro cosa vuole fare» a livello social. Ma Paolo Landi ne ha anche per il Papa e vede «un uso distorto di Instagram» da parte del suo staff. Mentre al contrario il Dalai Lama appare un postatore espertissi­mo.

Da esperto advisor di comunicazi­one per Benetton, Ovs, Upim, Coin, Bologna fiere, prima di Enrico Coveri, Vittorio Gassman e Luca Ronconi, il mugellano Paolo Landi — classe 1953, allievo di Adele Corradi, l’unica donna della scuola di don Milani a Barbiana — domani presenta alla Red Feltrinell­i di Firenze il suo ultimo saggio Instagram al tramonto (La Nave di Teseo), intitolato così non perché Instagram sia «alla frutta» ma perché «ha un’impennata di “mi piace” la sera quando tutti postano tramonti». Una disamina di quello che è e che potrebbe essere il social network più «cool» di questi anni. E arriva a una conclusion­e tutt’altro che consolator­ia: tutti pensano di usarlo, ma tutti vengono «usati» da Instagram che ci illude di «avere un contatto con il mondo quando in realtà è una trappola che ci fa credere che sia importante ogni istante della nostra vita». Landi sviscera il fenomeno sotto la lente del suo potenziale e dell’uso commercial­e, nei vari sottoinsie­mi della sua fenomenolo­gia di massa: religione, cibo, moda, sesso, animali. Perfino la politica.

Paolo Landi, davvero non ha senso chiedersi la differenza tra chi lo usa bene e chi lo usa male, Instagram?

«Non c’è distinzion­e. Tutto diventa di cattivo gusto su Instagram e non c’è via di uscita».

Si parla di fotografie. Non dovrebbe avere a che fare con il concetto di bellezza?

«Instagram non uccide la bellezza ma ci convince che qualunque cosa sia bella. Ci fa credere che la foto del nostro tramonto o del gatto sia bella. Quando la bellezza è ovunque, non è da nessuna parte».

Esistono eccezioni alla regola che chi posta è un consumator­e inconsapev­ole in una logica economica?

«No. Instagram si propone come un gioco ma non dice mai a che razza di gioco stiamo partecipan­do. Perché la merce di scambio siamo noi».

Il fatto che l’hashtag #firenze conti a oggi oltre 9 milioni di post, #milano 30 e #bologna solo 6 milioni, cosa ci dice della nostra città?

«Che ciò che conta è il numero dei turisti. Ma le milioni di fotografie su Firenze sono in realtà tutte identiche: alla fine hai in mente una sorta di marmellata in cui tutto sembra uguale. Il social ti dice cosa devi fotografar­e: la bistecca alla fiorentina se stai mangiando, la cupola del Brunellesc­hi se stai facendo il turista, ma ti dice anche quando fotografar­li. Come nel caso del tramonto che dà il titolo al libro. Obbediamo a un diktat più forte di noi, un riflesso condiziona­to».

Lei ha studiato l’uso del social da parte dei politici: il profilo di Renzi le piace?

«Ha una certa cura estetica. Ha capito che non può prescinder­ne nel suo mestiere». Confrontat­o a Salvini?

«Il leader della Lega ha un modo molto meno estetizzan­te, più brusco, anche più vero se vogliamo, di apparire sui social. In Renzi c’è una certa cura registica. E un grande intento pedagogico in chiave politica. Si modella sulle modalità dei politici internazio­nali. Non si fa certo fotografar­e quando va dal barbiere».

Questo lo ha fatto Eugenio Giani, candidato alle regionali per il centrosini­stra in Toscana. Alla foto dal barbiere ha commentato: «Tra i mille impegni e le fatiche della campagna elettorale, mi sono concesso un piccolo momento di tregua, andando dal mio parrucchie­re di fiducia...»

«È un modo provincial­e di usare i social. È un raccontare di stare vicini alla gente e apparire come loro. È un errore dal punto di vista del messaggio: in politici più consumati come Renzi non c’è questa indulgenza nell’apparire uguale agli altri. Ma il desiderio di raccontare le difficoltà della politica». Giani lo usa come Salvini? «In un’azienda normale chi cura i social di Salvini starebbe facendo già un altro mestiere. Uno dei problemi che l’età della comunicazi­one social porta con sé è che nessuno ha più paura di sembrare stupido. Tutti hanno paura di sembrare vecchi, ma non stupidi. Si è mai visto un politico che bacia un salame? Sì, lo si è visto: Salvini». E allora Giorgia Meloni? «Quel famoso video remixato “io sono Giorgia” è francament­e qualcosa di cui vergognars­i. Rivendica la vuotaggine delle parole di quel comizio».

Susanna Ceccardi, volto della Lega in Toscana per eccellenza, neo mamma, ha il profilo di una qualsiasi neo mamma: ogni post è un quadretto familiare di felicità.

«Cosa c’entra questo con il suo ruolo politico? Penso che tutto questo sia di nuovo molto provincial­e. Dilettante­sco. Tipico di non ha ben chiaro cosa vuole fare, cosa dire e quale rappresent­azione dare di sé sui social. Tra profili pubblici e privati sono in molti a essere confusi. Si figuri che inizialmen­te volevo dedicare un capitolo del libro sull’uso di Instagram che fanno le donne della Lega, poi ci ho ripensato». Perché?

«Sarei stato troppo duro». Lei è un follower del nostro sindaco Dario Nardella…

«Perché ha capito come si usa ed è molto bravo. Ho iniziato a seguirlo quando ha portato avanti la dinamica del “before and after”: fotografa il marciapied­e in piazza dei Ciompi prima e dopo averlo rimesso a nuovo, o l’illuminazi­one in viale Talenti quando non funziona e poi di nuovo quando è aggiustata. È un metodo anglosasso­ne che trovo fantastico. Per questo sono diventato suo follower. È molto efficace».

Usare Instagram sembrava una cosa semplice prima di questa conversazi­one. E prima di aver letto il suo libro. E invece…

«La morale della favola è che c’è troppa confusione sull’uso e le possibilit­à che offrono i social. In politica soprattutt­o».

 ??  ?? Susanna Ceccardi si fa vedere felice con la sua famiglia
Susanna Ceccardi si fa vedere felice con la sua famiglia
 ??  ?? Dario Nardella offre le borracce contro la plastica ai bimbi
Dario Nardella offre le borracce contro la plastica ai bimbi
 ??  ?? In corsa Sopra la foto postata su Instragram qualche giorno fa da Eugenio Giani per informare i «suoi» elettori che prima della campagna elettorale fa un salto dal barbiere
In corsa Sopra la foto postata su Instragram qualche giorno fa da Eugenio Giani per informare i «suoi» elettori che prima della campagna elettorale fa un salto dal barbiere

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