Travaglio e dieci anni di «balle» sui media
Domani lo spettacolo al Tuscany Hall, per capire anche dove sono finite tante notizie
Chi lo adora, come giornalista, lo trova intelligente, caustico, preciso. Chi non lo sopporta saccente e a monocorde. Ma quando Marco Travaglio va a teatro, come farà domani sera al Tuscany Hall con il suo nuovo spettacolo Ball fiction (ore 21, da 21 euro), il suo lavoro diventa per tutti un utile strumento della memoria.
Travaglio mette in scena quelle che lui definisce le «migliori balle» degli ultimi 10 anni ma soprattutto le racconta fino in fondo. «Manca l’abitudine di andare a vedere come è finita una storia, soprattutto quando non se ne è saputo più niente. Perché in una società in cui si parla tanto del “diritto all’oblio” sul web, la verità è che nessuno si ricorda più un ca..o. Tutto rimane sul web, ma nessuno lo va più a cercare», dice il direttore de Il Fatto Quotidiano col suo stile tranchant.
Di Berlusconi, principale obiettivo dell’inizio della sua carriere, ne parlerà poco o nulla. Meglio concentrarsi «su Renzi o Salvini. Penso a come è stato alterato lo scandalo
Consip, o occultato lo scandalo della registrazione dell’ingegner De Benedetti che dice di aver investito sulle banche popolari perché glielo aveva detto Renzi. Sono cose che se fossero avvenute in altri Paesi si sarebbero concluse con le dimissioni del politico», insiste Travaglio. Ball fiction ma non solo fake news. Anzi, soprattutto le notizie mainstream, cioè quelle date dai media tradizionali «spesso intenzionalmente. Io credo — spiega il direttore — che nei social alla fine le fake news si elidono a vicenda, non spostano milioni di voti da una parte o dall’altra. Trump viene votato persi, ché agli elettori stanno sulle balle gli altri. E gli inglesi votano Brexit perché non ne possono più dell’establishment».
Nello spettacolo si parla molto del leader della Lega Matteo Salvini, ma anche degli errori dei suoi avversari: «Racconto tutta la storia di come è stato costruito Salvini, soprattutto dai suoi nemici, a furia di ripetere che faceva tutto lui, anche se poi non faceva nulla». Beh, Salvini è bravo nello «storytelling», nella narrazione: «Bravo lui, ma è stato favorito da chi credeva di combatterlo. Quanto ha contato la fake news dei porti chiusi? I porti non erano chiugli sbarchi continuavano».
Alle Ong, però, i porti erano chiusi eccome: «Per loro, erano chiusi nel senso che faceva una sceneggiata alla settimana. Poi, alla fine, sbarcavano anche loro». Ma il giornalista Travaglio non ha scritto anche lui balle, almeno qualche volta? «Io parlo di balle consapevoli, balle intenzionali, non di chi sbaglia. Figuriamoci, soprattutto il quotidiano ti costringe a sbagliare. Quando alla sera alle 21 prendi una decisione, anche se prudente, alle volte l’indomani si può rivelare il contrario. E si corregge subito — risponde Travaglio — per questo abbiamo la rubrica “I nostri errori” e quella “Diritto di replica”. Ma il diritto di replica vale anche per noi...».
❞ Quando decidi qualcosa alle 21 puoi anche sbagliare