Gianassi: i vincoli sui negozi storici solo contro la rendita
Intervista con l’assessore Gianassi: «Cambiare attività si può, ma servirà un vero motivo»
Una svolta importante: la giunta Nardella approva l’elenco definitivo delle attività economiche storiche e tradizionali per tutelarle e salvare l’identità del tessuto commerciale fiorentino. Una lista con tre elenchi diversi: eccellenze storiche, attività tradizionali e ambulanti storici.
Federico Gianassi, assessore allo sviluppo economico, che cosa cambia?
«Diventa definitiva la scelta di tutelare le attività storiche e identitarie con 10 diversi vincoli alla trasformazione. Se l’elemento di pregio è la localizzazione, le attività avranno maggiore sicurezza di continuare ad esercitare nello stesso luogo. Il vincolo di non trasformazione di insegne e vetrine è invece funzionale alla tutela della storicità di segni distintivi non tutelati fino all’entrata in vigore del Regolamento».
Come mai tre sezioni? «Perché ci sono tre esigenze diverse che abbiamo voluto tutelare. Le attività di particolare pregio sono da tutelare con vincoli alla trasformazione. Alle altre si riconosce comunque il valore della storicità e dell’appartenenza al tessuto commerciale e sociale della città. Infine gli ambulanti hanno caratteristiche specifiche e meritano, se operano nel rispetto dell’identità della città, una promozione che fino ad oggi non c’era stata».
Se una attività vuole chiudere che succede?
«Parliamoci chiaro. La finalità delle nuove regole è contrastare rendite e speculazioni che cancellano storia e identità. È il proprietario o chi intende cessare l’attività che deve dimostrare che sono venute meno le esigenze di tutela. Dunque, se un’attività vuole chiudere comunica l’intenzione di cessazione e il proprietario del fondo dovrà cercare un’altra attività analoga per tipologia. Nel caso in cui non ci riesca potrà chiedere, motivandolo, lo svincolo. Con cadenza semestrale il Consiglio Comunale valuterà le richieste di svincolo e la cancellazione dalla Lista».
Se, ad esempio, un’attività tutelata fosse in crisi di affari e volesse cambiare genere che deve fare?
«Si apre un dialogo con l’amministrazione perché se la tipologia dell’attività cambia in maniera importante si perdono valori come storia e tradizione che invece si vogliono tutelare. Certo, non è obbiettivo del Comune mettere in difficoltà attività già in crisi. Dunque, se il tema è la difficoltà di impresa, le richieste saranno valutate con equilibrio e attenzione. L’attività, quindi, chiederà lo svincolo o la cancellazione dalla lista».
Il problema degli affitti: se rincarano?
«Il regolamento rende più difficile i cambiamenti e questo dovrebbe incidere anche sul contenimento degli affitti».
E se uno vuole mandare via l’affittuario?
«Il regolamento non incide sui rapporti tra privati. Ma se l’attività è vincolata e tutelata, il proprietario di un fondo dovrà comunque cercarne un’altra analoga per tipologia».
Lei ha parlato della sezione degli ambulanti storici: ma basta fare un giro tra i banchi per rendersi conto che qualità e tradizione non sono le caratteristiche principali...
«Si certamente: c’è chi mette in vendita oggetti di qualità e chi prodotti brutti. È anche per questo che abbiamo voluto mettere attenzione al commercio ambulante. Il prossimo passo sarà una lotta senza confine alla bruttezza e una vera e propria campagna per la bellezza e la qualità».
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Strategie
Il regolamento dovrebbe incidere anche sugli affitti: ora che è più difficile modificare la tipologia di negozio, anche i prezzi saranno più contenuti