Corriere Fiorentino

Gianassi: i vincoli sui negozi storici solo contro la rendita

Intervista con l’assessore Gianassi: «Cambiare attività si può, ma servirà un vero motivo»

- di Antonio Passanese

Una svolta importante: la giunta Nardella approva l’elenco definitivo delle attività economiche storiche e tradiziona­li per tutelarle e salvare l’identità del tessuto commercial­e fiorentino. Una lista con tre elenchi diversi: eccellenze storiche, attività tradiziona­li e ambulanti storici.

Federico Gianassi, assessore allo sviluppo economico, che cosa cambia?

«Diventa definitiva la scelta di tutelare le attività storiche e identitari­e con 10 diversi vincoli alla trasformaz­ione. Se l’elemento di pregio è la localizzaz­ione, le attività avranno maggiore sicurezza di continuare ad esercitare nello stesso luogo. Il vincolo di non trasformaz­ione di insegne e vetrine è invece funzionale alla tutela della storicità di segni distintivi non tutelati fino all’entrata in vigore del Regolament­o».

Come mai tre sezioni? «Perché ci sono tre esigenze diverse che abbiamo voluto tutelare. Le attività di particolar­e pregio sono da tutelare con vincoli alla trasformaz­ione. Alle altre si riconosce comunque il valore della storicità e dell’appartenen­za al tessuto commercial­e e sociale della città. Infine gli ambulanti hanno caratteris­tiche specifiche e meritano, se operano nel rispetto dell’identità della città, una promozione che fino ad oggi non c’era stata».

Se una attività vuole chiudere che succede?

«Parliamoci chiaro. La finalità delle nuove regole è contrastar­e rendite e speculazio­ni che cancellano storia e identità. È il proprietar­io o chi intende cessare l’attività che deve dimostrare che sono venute meno le esigenze di tutela. Dunque, se un’attività vuole chiudere comunica l’intenzione di cessazione e il proprietar­io del fondo dovrà cercare un’altra attività analoga per tipologia. Nel caso in cui non ci riesca potrà chiedere, motivandol­o, lo svincolo. Con cadenza semestrale il Consiglio Comunale valuterà le richieste di svincolo e la cancellazi­one dalla Lista».

Se, ad esempio, un’attività tutelata fosse in crisi di affari e volesse cambiare genere che deve fare?

«Si apre un dialogo con l’amministra­zione perché se la tipologia dell’attività cambia in maniera importante si perdono valori come storia e tradizione che invece si vogliono tutelare. Certo, non è obbiettivo del Comune mettere in difficoltà attività già in crisi. Dunque, se il tema è la difficoltà di impresa, le richieste saranno valutate con equilibrio e attenzione. L’attività, quindi, chiederà lo svincolo o la cancellazi­one dalla lista».

Il problema degli affitti: se rincarano?

«Il regolament­o rende più difficile i cambiament­i e questo dovrebbe incidere anche sul contenimen­to degli affitti».

E se uno vuole mandare via l’affittuari­o?

«Il regolament­o non incide sui rapporti tra privati. Ma se l’attività è vincolata e tutelata, il proprietar­io di un fondo dovrà comunque cercarne un’altra analoga per tipologia».

Lei ha parlato della sezione degli ambulanti storici: ma basta fare un giro tra i banchi per rendersi conto che qualità e tradizione non sono le caratteris­tiche principali...

«Si certamente: c’è chi mette in vendita oggetti di qualità e chi prodotti brutti. È anche per questo che abbiamo voluto mettere attenzione al commercio ambulante. Il prossimo passo sarà una lotta senza confine alla bruttezza e una vera e propria campagna per la bellezza e la qualità».

Strategie

Il regolament­o dovrebbe incidere anche sugli affitti: ora che è più difficile modificare la tipologia di negozio, anche i prezzi saranno più contenuti

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La pagina del «Corriere Fiorentino» di ieri Sopra l’assessore Federico Gianassi
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