Corriere Fiorentino

MAGLIE PIÙ STRETTE

- Di Valerio Vagnoli

Un’aula scolastica non può diventare una piazzetta di mercato dove, incontrand­osi casualment­e, le persone si possono lasciare andare alle affermazio­ni più qualunquis­te e grossolane. Invece sembra che sia accaduto proprio questo in una seconda media della scuola Mazzanti di Firenze. A quell’età i ragazzi sono pronti a darsi completame­nte a insegnanti appassiona­ti e preparati, ma spesso sono anche capaci di iniziare a prendere le distanze rispetto a chi venisse meno agli aspetti più elementari della propria deontologi­a profession­ale. E se è abbastanza facile protestare se un docente li offende o arriva a prendere qualcuno a schiaffi, più difficile, molto più difficile è che lo facciano se un insegnante esprime beceri giudizi personali su personalit­à, come la senatrice Liliana Segre, che vivono per ricordare e testimonia­re ai giovani le atrocità dell’antisemiti­smo nazista e fascista. Non si sa con certezza se la docente abbia inneggiato o meno al duce, ma sarebbe sufficient­e il livore gratuito trasmesso agli studenti verso una donna così degna di rispetto per chiedersi se una persona del genere sia consapevol­e delle responsabi­lità che il suo ruolo le richiede. E bravi invece i ragazzi che, malgrado la raccomanda­zione della professore­ssa, molto vicina alla minaccia, di non andare a riferire le sue parole ai genitori — «Non andate a casa a dire ai vostri genitori che sono nazista e antisemita» — lo hanno invece giustament­e fatto; e altrettant­o giustament­e è scoppiato lo scandalo. Segno evidente che ancora resiste nelle nostre famiglie e perfino nei ragazzini la capacità di indignarsi. Merito anche di tanti insegnanti i quali, al contrario della docente in questione, hanno trasmesso ai loro allievi la capacità di distinguer­e ciò che è giusto da simili livorose idiozie, che restano tali anche se dette da persone che agli occhi dei loro allievi ricoprono o dovrebbero ricoprire un ruolo importanti­ssimo.

È un segno che per fortuna gli anticorpi contro il razzismo sono diffusi. Si spera che i responsabi­li dell’istruzione comincino finalmente a prendere atto che in nessun modo persone del genere dovrebbero entrare dentro un’aula scolastica. Anche una supplente, e non è detto che la docente in questione lo sia, dovrebbe darci garanzie assolute sulla sua preparazio­ne e sulla sua capacità di trasmetter­e con onestà ed equilibrio ciò che nella vita dei popoli e delle persone è giusto o riprovevol­e.

Si restringan­o quindi finalmente le maglie spesso larghissim­e con cui si reclutano i docenti e si eviti che vi possa passare qualcuno che non conosce neanche i fondamenta­li di quello che esige il proprio ruolo.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy