«State lontani!» Storie d’intolleranza ai tempi del virus
A Prato e Firenze si moltiplicano gli episodi di razzismo. Il tempio buddista li raccoglie e denuncia
«Vieni via, sono pericolosi».
E poi ancora spunti, offese, porte dell’Ataf chiuse in faccia. Come il coronavirus anche gli episodi di intolleranza tra Prato e Firenze si moltiplicano giorno dopo giorno.
«Vieni via da lì! Stiamo lontani da questa gente, non ti avvicinare, sono pericolosi!». Un uomo parla col suo cane. Lo fa urlando perché vuole essere sicuro di farsi sentire da Luisa Xu. Lei, ragazza cinese di 19 anni, sta passeggiando con le sue cugine lungo la pista ciclabile che corre parallela al fiume Bisenzio. «Sapeva benissimo che conosciamo l’italiano e che capiamo quello che dice, mi fa sentire malissimo. Sembra di vivere in un racconto sui tempi del nazifascismo contro gli ebrei. È una cosa animalesca e inaccettabile».
Ma quella di Luisa è solo una delle brutte storie raccolte in queste ore dal neonato «osservatorio contro gli episodi di razzismo e contro le violenze verbali» attivato dal tempio buddista «Pu Hua Si» di Prato proprio dopo la segnalazione di Luisa. Ed è proprio lei che oggi raccoglie le segnalazioni dei connazionali riguardo a episodi di intolleranza legati alla paura della diffusione del coronavirus mentre il segretario del tempio, Davide Finizio, le trascrive in italiano ed effettua segnalazioni alle autorità. «Il fatto — spiega Finizio — è che si stavano moltiplicando gli allarmi sugli insulti ingiustificati che membri della comunità cinese stanno ricevendo: con Luisa abbiamo deciso di agire».
Le segnalazioni raccolte in poche ore sono già numerose. «Gran parte delle offese — racconta Luisa — avvengono in luoghi pubblici. Questa mattina sull’autobus sono stati insultati due giovani cinesi che stavano tornando da scuola, mentre sempre su un mezzo pubblico una ragazza ci ha raccontato che alcuni coetanei adolescenti la prendevano in giro dicendo “Corona” e tirandole una gomma da masticare tra i capelli. I razzisti si divertono a discriminare le persone più deboli, per loro questa del virus è una scusa».
«Ieri invece in una scuola media alcuni scolari di origine orientale hanno raccontato che da giorni vengono chiamati “Cinavirus” dai compagni», aggiunge il segretario del tempio. Tra le segnalazioni di ieri ce ne sono anche alcune che provengono dalla periferia di Firenze dove una ragazza minorenne ha denunciato che un autista Ataf non le avrebbe aperto le porte del mezzo e al centro commerciale «I gigli», dove una ragazza cinese sarebbe stata oggetto di insulti e sputi.
«Quello che vorremmo fare — spiega ancora Davide Finizio — è cercare di dare un segnale culturale alla città. Ovviamente le denunce di chi si presenta portando i documenti personali saranno anche inviate alle forze dell’ordine. Sentiamo l’esigenza di fare qualcosa perché non possiamo stare fermi di fronte a quello che sta avvenendo in questo posto, dove la comunità è così numerosa e ha bisogno soprattutto oggi del nostro sostegno». Le denunce possono essere inviate anche all’indirizzo mail del tempio (tempiopuhuasi@gmail.com) e l’iniziativa viene promossa anche dall’associazione dei giovani cinesi in Italia.
Nella serata di ieri Miao Miao Wang, una delle più note rappresentanti della seconda generazione di migranti cinesi di Prato, ha partecipato alla trasmissione di La7 «Propaganda Live». In tv ha voluto testimoniare il disagio di questi giorni, veicolare il messaggio #IoNonSonoUnVirus, «parlare della psicosi di massa scatenata dal coronavirus: sì alle precauzioni, no agli allarmismi».
A questo proposito l’amministrazione comunale pratese ha respinto la richiesta dei consiglieri comunali d’opposizione Marilena Garnier (Lista civica) e Claudio Belgiorno (FdI), che giovedì sera avevano richiesto la convocazione di un consiglio comunale straordinario urgente sull’argomento coronavirus. «L’amministrazione esprime la propria incredulità — si legge in una nota durissima del Comune — sulla leggerezza con cui alcuni consiglieri per un gettone di presenza e qualche minuto di notorietà affrontano in maniera così superficiale un tema delicato per tutta la popolazione». Per il prossimo 7 febbraio è stata tuttavia convocata una commissione consiliare.
Violenze
Un autista dell’Ataf non avrebbe aperto le porte Ai Gigli una ragazza è stata presa a sputi