Abusi, don Giglio interrogato per ore Dopo di lui tutta la comunità dai pm
Prato, il prete accusato di violenza sessuale su due minori ha risposto alle domande dei magistrati
Il primo ad essere interrogato, in gran segreto, è stato don Giglio Giliotti, 73 anni, il fondatore della comunità «I discepoli dell’Annunciazione» finita nella bufera per le accuse di violenza sessuale nei confronti di due ragazzini che all’epoca dei fatti avevano 9 e 14 anni. Giovedì pomeriggio don Giglio è arrivato a Prato da Aulla, dove si è trasferito nei mesi scorsi, ed è stato interrogato per diverse ore dal procuratore capo Giuseppe Nicolosi e dalle pm titolari dell’inchiesta Laura Canovai e Valentina Cosci. Poi ieri è stato il turno di un altro sacerdote che dopo le perquisizioni della scorsa settimana ha chiesto di essere sentito.
In tutto sono nove le persone che la Procura ha iscritto sul registro degli indagati con accuse di violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo: oltre a don Giglio ci sono cinque sacerdoti di Prato, uno di Pisa e due stranieri. Nei prossimi giorni altri sacerdoti risponderanno alle domande dei pm. Dagli interrogatori degli indagati si capirà che direzione prenderà l’inchiesta sugli abusi. I racconti degli indagati verranno messi a confronto dagli inquirenti. Alcuni difensori non escludono di fare richiesta di incidente probatorio per ascoltare il ragazzo di fronte a un giudice. Al momento la Procura ha in mano solo la denuncia presentata da uno dei due fratelli che a distanza di anni, al termine di un percorso di fede, ha visto affiorare le violenze subite nel periodo in cui era ospite con i fratelli più grandi quella comunità di don Giglio. La conferma degli abusi è arrivata anche dal fratello più grande, oggi 26 anni, mentre un terzo fratello, 29 anni, ha detto di non aver mai subito le attenzioni dei sacerdoti.
Gli investigatori della squadra mobile, guidata da Gianluca Aurilia, in questi giorni stanno cercando di ricostruire tutta la rete passata di rapporti della comunità soppressa a dicembre dal Vaticano. L’inchiesta è partita dalla della madre dei ragazzi che ha chiesto aiuto a un’assistente sociale. La donna ha raccontato di aver saputo dai figli delle violenze avvenute negli anni passati, a partire dal 2008 e fino al 2016. Prima di lei, in primavera, era stato l’allora vescovo di Prato Franco Agostinelli ad aver avuto notizia degli abusi da parte di un sacerdote che aveva ricevuto la confessione del ragazzo. Agostinelli fece così partire l’inchiesta canonica (ancora in corso) su don Giglio che adesso dovrà presentare le sue deduzioni. Il nuovo vescovo Giovanni Nerbini, informato dell’inchiesta della Procura, a gennaio, ha messo a disposizione tutti gli atti del procedimento canonico.
Al vaglio degli investigatori c’è tutto il materiale sequestrato, computer, telefoni, diari e documenti vari. Ma visto il tanto tempo passato non sarà facile trovare qualche elemento utile per fare chiarezza su questa vicenda. «Sono fatti lontani nel tempo, serve la massima cautela» dice il procuratore Nicolosi.