Esordio al Sei Nazioni: un week end da favola per i fratelli Cannone
L’Italia è stata bocciata, e non poteva essere altrimenti dopo il 42-0 a Cardiff, contro il Galles ma tutti i giornali hanno sottolineato che nell’esordio da dimenticare nel Sei Nazioni, Niccolò Cannone ha fatto bene (eppure era a suo esordio assoluto nella nazionale maggiore). La seconda linea nata a Firenze, cresciuta a Lastra a Signa, che ha scoperto a 14 anni la palla ovale al Bombo Rugby all’Isolotto, nei campi accanto a quelli dei calcianti Rossi, 22 anni e 195 centimetri, con 10 chili persi in vista del debutto, in touche ha fatto bene. Ed ha placcato come un ossesso, rimanendo in campo per 70 minuti. E contro i Dragoni, detentori del Sei Nazioni, sabato il fiorentino che ha preso il testimone di Tino Paoletti, venti anni dopo, non ha tremato, anzi ha sfoggiato sicurezza, solidità, continuità, intesa con il veterano Zanni che in allenamento lo ha consigliato. E se Niccolò, che gioca nel Petrarca, ha dovuto incassare una sconfitta, ma sarà di certo titolare anche domenica contro al Francia a Parigi, il «fratellino» Lorenzo, di tre anni più piccolo, 190 cm e 100 chili, terza linea, con l’Under 20 venerdì si è tolto la soddisfazione di battere il Galles. L’atleta della Florentia Rugby, in forza all’Accademia Ivan Francescato a Tirrenia, nell’esordio del Sei Nazioni Under 20 ha giocato tutto il match, vinto 17-7, e poi ha fatto il tifo per il fratello. Con il sogno di giocare un giorno assieme a Niccolò nella nazionale maggiore.