È ROCCO, SEMBRA ROCKY
Rocco in versione Rocky, come Silvester Stallone, è diventato il protagonista di Juventus-Fiorentina con le sue combattive dichiarazioni alla fine di una partita condizionata da due rigori per i bianconeri, dei quali il secondo così discutibile da sfiorare e raggiungere l’inesistente. La Juventus, che non riusciva a tirare in porta nonostante il possesso palla e il comando del gioco, aveva cominciato molto presto ad alzare le braccia in segno di protesta per orientare l’arbitraggio di Pasqua verso la decisione a lei più gradita. Ma a parte queste considerazioni il fatto più eclatante della giornata non sono i calci di rigore di Cristiano Ronaldo, ovviamente decisivi, né la prevedibile sconfitta della rimaneggiata Fiorentina senza Milenkovic, Caceres, Castrovilli, Ribery e con uno soltanto dei nuovi acquisti disponibile (Igor), quanto la «sparata» di Commisso a difesa della sua squadra. Rocco, attraverso la polemica nei confronti dell’arbitro, ha dimostrato di aver capito quali sono le caratteristiche del calcio italiano, sempre affezionato all’area padronale, e a quali inconvenienti si può andare incontro anche dopo aver speso, tra una cosa e l’altra, 300 milioni di euro, come ha ricordato a tutti e a sé stesso. Ora ci si chiederà se ha fatto bene a esplodere oppure se questa sua uscita a parola armata potrà ritorcersi contro di lui e contro la Fiorentina. Il lato apprezzabile, che conquisterà il larghissimo favore dei tifosi viola, e anche il nostro personale consenso, è quello di avere protestato e di essere uscito allo scoperto, senza rannicchiarsi nella diplomazia. Petto in fuori e la necessità di ricordare ai «poteri forti» che lui sta investendo, cioè sta facendo girare, molti soldi sul calcio italiano, come dimostra l’ultima campagna acquisti, un po’ zoppa nel senso di buoni giocatori ingaggiati ma per ora indisponibili. Il lato oscuro e temibile è la reazione del Palazzo, non soltanto quello arbitrale, che — e Firenze ne sa qualcosa — è molto vendicativo. Comunque, anche se i vecchi naviganti del calcio sostengono che la protesta deve essere appartata e privata, cosa c’è di meglio che far sapere a tutti il proprio giustificato pensiero?