Corriere Fiorentino

Un messaggio al Palazzo «Ora basta»

- Loreto

La rabbia di Rocco Commisso esplode dopo il fischio finale, ma era covata da tempo. L’americano ha già visto abbastanza, sin dall’esordio della sua squadra in campionato al Franchi, e dopo l’ennesima decisione dubbia spedisce un chiaro messaggio al calcio italiano.

Se Commisso si era già espresso nei confronti del movimento parlando di strutture e stadi fatiscenti, stavolta non usa mezze misure: «Sono sempre stato rispettoso e non ho mai parlato male del calcio in Italia, ma se vogliamo esportare il nostro prodotto non possiamo tollerare situazioni del genere — ha detto — La Juventus, con il suo monte ingaggi, non ha bisogno di certi aiuti, queste situazioni non fanno bene all’immagine del nostro movimento. Il nostro calcio è visto in tutto il mondo, in questo modo la gente rimane disgustata come lo sono io oggi. Se lo ritengono opportuno mi facciano una multa, la pago senza problemi, ma in Lega ci faremo sentire».

Non è la prima volta che la società alza i toni nei confronti del cosiddetto «Palazzo», era già avvenuto sotto Natale chiedendo maggiore tutela dopo i vari infortuni subiti da Pezzella (gomitata rimediata a Verona da Di Carmine) Chiesa (regolarmen­te picchiato duro da Cagliari in poi) e Ribery (costretto all’operazione alla caviglia dopo l’entrata di Tachsidis contro il Lecce) ma stavolta le sviste denunciate da Commisso sono ancora fresche, e soprattutt­o si ripetono con preoccupan­te continuità. Se nella prima parte della stagione i viola si erano lamentati per il rigore regalato a Mertens alla prima giornata, per il fallo di Lukaku su Sottil che avrebbe portato la Lazio a segnare nel recupero e per il tocco di Mancini su Castrovill­i considerat­o simulazion­e del centrocamp­ista nella sfida con la Roma, nell’ultima settimana la Fiorentina non ha avuto pace.

Dal rigore non concesso per trattenuta nei confronti di Milenkovic, nella gara con il Genoa, fino al fallo subito da Caceres a Milano, contro l’Inter in Coppa Italia, le scelte degli arbitri hanno sempre e comunque penalizzat­o la squadra di Iachini. Esattament­e come ieri, quando l’intervento di Ceccherini su Bentancour ha spinto l’arbitro Pasqua a concedere un secondo rigore più che dubbio nonostante l’intervento del Var. Oltre agli episodi legati ai rigori, poi, anche il resto della gestione dei novanta minuti ha indispetti­to Commisso e i suoi dirigenti, come il metro impiegato in termini di ammonizion­i: nessuna simulazion­e e nessun cartellino per Pjanic, in avvio, nonostante il contatto con Cutrone non ci sia, ben quattro ammoniti in casa viola contro il solo Bonucci tra i bianconeri.

Dettagli che hanno spinto Commisso a chiedere un confronto con il presidente della Federcalci­o Gabriele Gravina e a farsi sentire con termini lontani da quando invitò la Lega ad aprire una succursale a New York, subito dopo il suo arrivo in Italia. Quando di certo non si aspettava un trattament­o di questo tipo per la sua Fiorentina.

Il dossier

Domenica scorsa il rigore non concesso a Milenkovic contro il Genoa, mercoledì in coppa Italia quello non dato a Caceres

 ??  ??
 ??  ??
 ?? (foto Sestini) ?? Precedenti
In alto il rigore non concesso contro l’Inter (foto Raisport). A sinistra Rocco Commisso e Andrea Agnelli prima della gara
(foto Dazn). Sotto le polemiche in Fiorentina-Lazio
(foto Sestini) Precedenti In alto il rigore non concesso contro l’Inter (foto Raisport). A sinistra Rocco Commisso e Andrea Agnelli prima della gara (foto Dazn). Sotto le polemiche in Fiorentina-Lazio

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy