La Regione e l’allarme degli operatori: niente neve? Rinnovate l’offerta
Ciuoffo e l’allarme degli operatori: «Clima cambiato, puntare su trekking e mountain bike»
Niente contributi a pioggia. Per l’assessore regionale al Turismo Stefano Ciuoffo la parola magica per rilanciare le imprese sciistiche e l’indotto piombati in crisi nera a causa del meteo troppo mite è solo una: diversificare. «Se il clima cambia deve cambiare anche l’offerta», dice Ciuoffo. Il riferimento è alle richieste giunte dagli operatori e dal presidente Federfuni Andrea Formento: «È fondamentale il ripristino del contributo regionale di un milione di euro. Soldi che quest’anno, a differenza delle ultime due stagioni, non sono stati messi a bilancio» aveva detto il numero uno di Federfuni al Corriere Fiorentino. Un grido d’aiuto che ha solide basi: l’area dell’Abetone, quella che rappresenta il fiore all’occhiello del turismo invernale montano in Toscana, viaggia su un poco lusinghiero meno 50% alla voce incassi. E ancora peggio va in Garfagnana al Casone di Profecchia, sull’Amiata e in tutte le altre zone in cui, fino a qualche anno fa, si sciava alla grande. Ora, con le temperature impazzite, tutto è cambiato: a dare i brividi non c’è più il freddo, ma i registratori di cassa, specie se considerato che le cifre del flop di guadagni giungono dal confronto con la stagione 2018/2019, annata che era stata già di per sé deludente.
«Il clima sta cambiando, occorre che anche l’offerta turistica si rinnovi adattandosi a quella che è l’evidenza dei fatti, non andiamo di certo verso un’era glaciale», dice l’assessore regionale al Turismo replicando alle richieste del reparto. «Comprendo molto bene le serie e reali difficoltà degli operatori. Ma penso sia arrivato il momento di adoperarsi, così come ho anche in passato spiegato a molti degli interessati, per imboccare percorsi nuovi e a oggi poco presi in considerazione».
Il punto è avviare politiche di diversificazione, allungare la stagione e «potenziare filiere minori e attività collaterali come il trekking, la raccolta dei funghi, le escursioni in mountain bike, la realizzazione di parchi avventura e tutto quello che può servire per continuare a essere competitivi. Abbiamo — incalza Ciuoffo — un patrimonio ambientale straordinario, possiamo farcela». Come dire, non è più il momento di puntare solo sulla neve. Anche perché vi sono luoghi come Abbadia San Salvatore, sull’Amiata, dove copiose e puntuali imbiancate non si vedono da diversi anni. Mentre sull’Abetone la spesa per sparare neve artificiale si aggira, già in questi giorni, attorno al milione di euro.
Ma attenzione: un contributo economico la Regione è pronta a erogarlo, seppur a condizioni diverse dal passato. «Qualche finanziamento verrà dato pure quest’anno — rassicura Ciuoffo — Ma non penso ad aiuti a pioggia per ripianare debiti. Parlo, semmai, di fondi destinati a sostenere strategie di ampio respiro e rilancio». Le imprese, poi, dovranno camminare sulle proprie gambe. La sopravvivenza delle realtà sciistiche e dell’indotto è dirimente anche per l’eventuale spopolamento delle zone montane. Solo nell’Appennino sono 70 mila le persone occupate. E senza una ripresa sarà facile vedere una buona fetta di questi lavoratori abbandonare i luoghi decentrati e spostarsi in città. Per questo l’assessore apre a ulteriori politiche di sgravi fiscali.
La linea della giunta Rossi L’assessore: non daremo più fondi a pioggia per ripianare i debiti, semmai finanziamenti per sostenere strategie di rilancio