Del Re rilancia: alle città d’arte servono norme speciali
Una legge speciale per le città d’arte «che ci riconosca più autonomia» e che permetta di fronteggiare sia il turismo mordi e fuggi che l’aumento esponenziale di locazione turistica in centro. «La prossima settimana, con le altre città italiane interessate da questi fenomeni ci incontreremo a Napoli per discutere e condividere alcuni punti da porre all’attenzione del legislatore, che poi si farà carico di ascoltare tutti». Agli stati generali sul turismo parteciperà, per Palazzo Vecchio, l’assessore Cecilia Del Re. I b&b, come dimostra lo studio fatto dall’Università della Sapienza, con il Ladest e l’Università di Siena, offrono ai turisti una casa ogni quattro (la densità degli affitti turistici a Firenze è di 4.60 per chilometro quadrato), con i residenti che fuggono dal centro anno dopo anno. «Firenze da tempo sta facendo sentire la propria voce a tutti i livelli — dice Del Re — Insieme a Bologna siamo le uniche città italiane al tavolo di Bruxelles, e insieme ad altre metropoli europee che hanno i nostri stessi problemi stiamo sollecitando la commissione europea affinché intervenga sul tema delle piattaforme con un nuovo digital act». A seguito dell’ultima sentenza della Corte di Giustizia Europea, che ha stabilito che il colosso Airbnb non è soggetto alle stesse norme che regolano il servizio offerto da agenzie immobiliari e albergatori perché è principalmente una piattaforma di servizi online, «il tema dei siti che propongono affitti turistici è infatti più ampio rispetto al solo fenomeno delle locazioni turistiche e per questo diventa necessario stabilire una cornice entro la quale i Paesi membri possono intervenire nei confronti di queste piattaforme a tutela dei diritti dei propri territori e delle proprie comunità». Nessuno vuole demonizzare le nuove forme di sharing economy, ci tiene a sottolineare l’assessore al Turismo di Palazzo Vecchio, «ma questo non può portare le città ad abdicare rispetto al governo del territorio, la regolamentazione dell’impresa o la tutela dei lavoratori». C’è da dire che la Regione aveva provato a normare il settore, ma successivamente il governo ha impugnato la legge: «Da tempo chiediamo che Roma si occupi della materia, e recentemente il gruppo parlamentare del Pd ha presentato un emendamento poi ritirato. Quello che chiediamo è di essere coinvolti nella discussione per poter portare la nostra esperienza e il mostro contributo. Occorre rivedere nel complesso il settore della ricettività extralberghiera, le norme del governo del territorio relative alla pianificazione urbanistica e distinguere il proprietario del singolo appartamento da chi fa locazione turistica. Talvolta l’arrivo del legislatore nazionale non avviene in tempi compatibili con le necessità delle amministrazioni». Sulla stessa lunghezza d’onda di Del Re il capogruppo Pd Nicola Armentano e il presidente della commissione Sviluppo economico Enrico Conti, secondo cui «finalmente si lavora a una legislazione sulle locazioni brevi. Come gruppo Pd ci siamo pronunciati anche qualche mese fa con una risoluzione approvata in commissione che chiedeva proprio una regolamentazione a livello nazionale e comunitario».
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Il legislatore nazionale talvolta non arriva in tempi compatibili con i nostri