Legge salva-centri, il sì di FI Ma i renziani frenano il Pd
La proposta di Di Giorgi e Pellicani trova il consenso di Berlusconiani. No di Iv, Lega e M5S
Forza Italia pronta a dire sì, mentre Italia Viva non nasconde i dubbi. Il disegno di legge Pd per frenare l’invasione degli Airbnb trova sul suo cammino un paradosso politico e parlamentare: trova sostenitori nell’opposizione e contrari nella maggioranza di governo.
La proposta su cui lavora la deputata fiorentina dei Democratici Rosa Maria Di Giorgi adeguerebbe i regimi fiscali di chi affitta intere abitazioni a quelli delle imprese, oltre a fissare limiti per i giorni di affitto e incentivare economicamente i residenti che scelgono di vivere l’abitazione di proprietà. Un modo — forse anche con un certo ritardo rispetto allo sviluppo del fenomeno — all’evidente spopolamento dei centri storici delle città d’arte a favore degli affitti turistici per brevi periodi. Le conseguenze di questo fenomeno sono sotto gli occhi di tutti a Firenze, dove gli ultimi dati forniti da una ricerca dell’università romana della Sapienza hanno fotografato una situazione in cui nel centro storico una casa su quattro è destinata ad affitti turistici.
Tuttavia, la ricetta Pd messa in campo da Di Giorgi, che sul tema lavora in stretta collaborazione con il deputato veneziano e compagno di partito Nicola Pellicani, oltre che in coordinamento con il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, non convince sino in fondo gli alleati. A partire dai renziani: «Lo svuotamento del centro e la tutela del mercato del turismo — spiega il deputato fiorentino di Italia Viva Gabriele Toccafondi — preoccupa anche noi. Ma è importante tutelare anche il libero mercato mondiale oltre ai proprietari di case che non hanno trovato di meglio che effettuare la scelta di proporre questi affitti». Un equilibrio che Tosccafondi indica attraverso un’altra via: «Trovo più sensato tentare di intervenire, come forse stanno cercando di fare in Comune a Firenze, sulle piattaforme che permettono l’affitto. Inoltre non vorrei, con tutto il rispetto, che queste proposte si risolvessero in un titolo di giornale. Ad esempio, tutti sanno che le risorse per gli incentivi ai residenti non ci sono…».
Per una perplessità degli alleati arriva un assist da Forza Italia. Il partito di Berlusconi sta lavorando da tempo a una proposta propria sul tema, ideata dal deputato forzista Luca Squeri. Che spiega: «In quella proposta ci sono passaggi condivisibili e non ideologici, potremo pensare di appoggiarla». Una circostanza confermata dal collega azzurro Maurizio Carrara, che siede nella commissione che se ne occupa, quella delle Attività produttive: «Vogliamo solo che la legge esca nel miglior modo possibile, non ci interessa mettere marchi», dice il deputato eletto in Toscana.
Sul fronte opposto si staglia il no della Lega, che prende le distanze dai proponenti ancor prima che dalla proposta. «La nostra linea —spiega il deputato pisano del Carroccio Edoardo Ziello — è quella di governare il fenomeno del turismo senza burocratizzare all’eccesso le piccole realtà ricettive come vorrebbe fare il Pd. Questione diversa per i grandi speculatori che contribuiscono a svuotare i centri storici dai residenti». «Suggerisco a chi vuol ledere la libertà di un cittadino di decider se affittare il proprio immobile — spiega sullo stesso spartito spicca il coordinatore toscano di “Cambiamo!” Giorgio Silli — di andare a rileggersi Adam Smith: figuriamoci se in questo Paese si può anche solo pensare di voler imbrigliare uno dei settori che funzionano meglio».
Ancora indecisi sul tema Fratelli d’Italia e i Cinque Stelle: entrambi vogliono sondare il testo del disegno in commissione, ma i grillini fanno arrivare già il loro primo alt: «Bisogna certamente incentivare i cittadini a rimanere nei centri storici, ma non credo che ciò possa avvenire solo con misure più restrittive nei confronti dei b&b. Un punto fermo del M5S — spiega il senatore eletto in Toscana Gianluca Ferrara — è quello di sostenere la piccola impresa, quindi evitando di imporre nuove tasse».
I dubbi degli alleati Toccafondi (Italia Viva): importante tutelare anche il libero mercato e i proprietari di case