Un anno di lavoro per mappare il verde E migliorare il clima
Mappare le isole del calore per individuare le azioni di contrasto, individuare gli inquinanti e provare a risolvere le criticità. Ma anche, aggiornare la cartina del rischio arboreo e definire un progetto complessivo degli spazi aperti e delle infrastrutture verdi e blu. Temi sviluppati grazie a ricerche e analisi approfondite, che poi definiranno il nuovo piano del verde di Firenze.
Un lavoro lungo «un anno», sottolinea l’assessore all’Ambiente e all’Urbanistica Cecilia Del Re, aperto dagli accordi siglati tra il Comune e i dipartimenti Dagri e Dida dell’università. Il piano, spiega il presidente della scuola di agraria dell’Ateneo, Francesco Ferrini, «dirà come sarà Firenze nel 2050». L’intenzione, spiega, «è aumentare il verde, puntare su trasporti sostenibili, smart, ma anche ridurre le diseguaglianze sociali», ovvero «un verde di qualità per tutti, fruibile in sicurezza». Il lavoro, quindi, non terrà il nord della bussola sull’estetica dell’operazione, ma sugli strumenti «per migliorare il clima, l’ambiente e ridurre l’inquinamento». Al tavolo anche
Il taglio Lunedì in piazza della Vittoria saranno abbattuti 24 pini e altri 13 saranno messi sotto osservazione
Alberto Santini, dell’istituto per la protezione delle piante del Cnr, che auspica una sorta di elenco delle specie più adatte a Firenze («I pini in futuro andranno gestiti diversamente»).
Il punto, infatti, «sono le 40 milioni di piante che ogni anno arrivano in Europa (da fuori perché costano meno, ndr). Specie che però con loro portano parassiti innocui nel loro ambiente naturale, ma che qua trovano un sistema che non è pronto a difendersi, penso al cancro del platano, arrivato dagli Stati Uniti, alla moria dei frassini nel pratese e alla xilella». Il piano del verde non è un adempimento obbligatorio, ma l’assessore Del Re ha scelto di intraprendere questo percorso «per progettare meglio le scelte in materia di verde urbano e porre il tema dei cambiamenti climatici, della qualità degli spazi al centro del governo del territorio».
La questione ambientale è ovviamente legata a doppio filo con lo sviluppo urbano: è in città «che si consumano il grosso delle risorse — aggiunge Stefano Mancuso, scienziato e consigliere speciale al verde del sindaco — Pensiamo a Londra, che da sola ne consuma il doppio della Gran Bretagna; oppure Berlino che brucia l’80% della restante Germania».
Intanto, ieri pomeriggio durante la riunione della commissione Ambiente di Palazzo Vecchio è stata illustrata la fase dei cantieri di riqualificazione in piazza della Vittoria. Dopo l’abbattimento di sei pini nei mesi scorsi, da lunedì i boscaioli comunali torneranno per tagliare ulteriori 24 alberi, mentre altri 13 saranno messi sotto osservazione. Ma ad aprile partiranno le piantumazioni, e gli arbusti saranno raddoppiati rispetto a quelli presenti in passato.