Una partita scaccia-veleni
Verso l’Atalanta Già venduti 32.000 biglietti per la partita di domani, il dg bergamasco: «Grande stima per la Fiorentina». E Nicchi insiste: «Contro gli arbitri messaggi sbagliati»
La quiete (apparente) dopo la tempesta. Per Firenze, e per la Fiorentina, sono stati giorni ad alta tensione. Sferzate, squadra e città, dal vento forte delle polemiche e con, all’orizzonte, un altro scoglio pericoloso. Polemiche, rabbia, botte, risposte. Il post Juventus ha lasciato strascichi difficili da dimenticare. Nello spogliatoio, e fuori. Tanto è vero che anche ieri c’è stato modo di aggiornare la vicenda.
Protagonista, ancora una volta, Marcello Nicchi. Il presidente degli arbitri italiani, che nei giorni scorsi ha risposto piccato allo sfogo di Rocco Commisso, ha parlato da Montevarchi, dov’era ospite del centro culturale «La Ginestra» per un incontro con gli studenti degli istituti superiori di San Giovanni e Figline Valdarno. Lo ha fatto senza mai nominare la Fiorentina, o il suo presidente. «Dobbiamo stare attenti ai comportamenti che si tengono ai massimi livelli — ha detto — perché se in tv si dicono certe cose poi si mandano messaggi sbagliati che, nelle categorie minori, mettono a rischio gli arbitri». E ancora: «Abbiamo l’obbligo di ascoltare quando le critiche stanno nei limiti, non possiamo offendere, ma non possiamo nemmeno subirne». Nessuna risposta diretta insomma, ma messaggi abbastanza chiari. Del resto, che i rapporti tra le parti siano tesi, è inutile sottolinearlo. Tanto è vero che lunedì a Coverciano (a margine della consegna della Panchina d’Oro), il capo degli arbitri ha sostanzialmente ignorato, evitando qualsiasi contatto, sia Commisso che Joe Barone.
Un atteggiamento curioso, e certo non utile a placare gli animi. Come se da parte sua fosse ancora convinto che lo sfogo di Rocco fosse ingiustificato. Eppure, l’arbitro Pasqua, per questo turno di campionato osserverà un turno di riposo. Uno stop che sa tanto di punizione e, quindi, di ammissione degli errori da lui commessi. A proposito. C’era grande attesa per capire chi, domani, arbitrerà la sfida tra i viola e l’Atalanta. Sarà Maurizio Mariani (sezione di Aprilia) mentre, al Var, ci sarà Luigi Nasca. Non esattamente fischietti di peso, per la verità.
La Fiorentina però, e torniamo al punto di partenza, ha voglia di voltare pagina. Mettersi alle spalle le polemiche e, semmai, trasformare la rabbia in energia positiva. Anche perché l’avversario è di quelli tosti.
Per non parlare del «turbo» di motivazioni che spingerà la banda di Gasperini. L’eliminazione in Coppa Italia brucia ancora e, i nerazzurri, hanno tutte le intenzioni di prendersi la rivincita. I viola lo sanno, e stanno lavorando per farsi trovare pronti. Magari, sfruttando la spinta del Franchi. Saranno ancora una volta ben oltre 32.000, allo stadio. Con una speranza: che tutto resti nell’ambito dell’ironia, senza sfociare in altro. I due club, da par loro, stanno facendo di tutto per stemperare il clima. Lo ha fatto Commisso, lo ha fatto Barone e, ieri, è stato il turno del direttore generale dell’Atalanta Umberto Marino. «Tra le proprietà e i dirigenti c’è grande stima — ha detto ieri a Sky — e questo deve riflettersi anche sul campo. Va bene la rivalità sportiva, ma sempre nel rispetto reciproco e sono convinto che sarà così anche sabato».
Il confronto, per intendersi, deve limitarsi al campo. È lì, che Beppe Iachini cercherà il bis. Con un’arma in più: Gaetano Castrovilli è pronto e, domani, giocherà. Rientrerà anche Milenkovic anche se, in difesa, potrebbe mancare ancora una volta Caceres. Volato in Uruguay per un lutto familiare, l’ex Juve è tornato soltanto in nottata. Oggi, quindi, sarà in campo, ma resta da capire se domani pomeriggio sarà in grado di giocare. Altrimenti, spazio a Igor. Dopo tanto rumore insomma, si torna a parlare di calcio giocato. Per tutto il resto, ci sarà tempo.