Spiragli Chiesa
Scenari Pradè e il rinnovo del contratto di Federico: «Ci avviciniamo all’appuntamento, di certo sta vedendo quanto vogliamo essere competitivi nelle prossime stagioni»
Pradè: presto vertice per il rinnovo, complicità con Fede
C’era una volta un ragazzo triste. «Prigioniero» di una maglia (viola) che, a un certo punto, sentiva stretta come una camicia di forza. Erano giorni bui e lui, protagonista di questa avventura, non faceva niente per nasconderlo. Quella tra Federico Chiesa e la Fiorentina è la storia di un amore forte e, come spesso capita in questi casi, tormentato.
Tutto è noto, ormai. La corte della Juventus, il pre accordo, la sensazione di essere ormai pronto al grande salto. Non è andata così. A Firenze è sbarcato Rocco Commisso, e lo ha trattenuto. Da lì è iniziato un periodo fatto di musi lunghi, prestazioni opache, mugugni. Fino a Natale. In quei giorni, a cavallo tra il 2019 ed il nuovo anno, qualcosa è cambiato. Merito (soprattutto) dell’incontro tra il presidente viola e papà Enrico, ma non solo. «Il suo comportamento è cambiato — ha detto ieri Daniele Pradè — questo è dovuto agli incontri col patron ma anche dei colloqui con Iachini». Il mister infatti, appena arrivato, ci ha parlato a lungo. Ne è è nato un rapporto sincero e, da quel momento, Chiesa, è tornato il ragazzo sorridente e solare che i fiorentini avevano imparato ad amare. E poi il mercato. È stato sempre Pradè a spiegarlo. «Lui vede quanto vogliamo essere competitivi. Gli investimenti della proprietà fanno la differenza perché i giocatori, sia quelli che devono arrivare che i nostri, li vedono». Traduzione: oggi, Federico Chiesa, si rende conto di essere al centro di un villaggio che ha voglia di trasformarsi in metropoli.
Per questo quella che pareva una partita chiusa (quella per il rinnovo) si è improvvisamente riaperta. «L’incontro con Chiesa per il nuovo contratto? Ci stiamo avvicinando a questo appuntamento, non posso dire adesso se sono ottimista o no, di certo il rapporto con Federico è diventato di grande complicità e condivisione. Ci vedremo presto, appena i risultati ce lo permetteranno», ha sottolineato ieri il ds. Eppure, lontano dai microfoni, tutti i dirigenti lasciano filtrare sensazioni positive. Per diversi motivi. Il primo: tra le parti, oggi, il rapporto è ottimo, e si ragiona per il bene comune. Una serenità ritrovata che, presto, sfocerà in nuovo incontro. Qualcuno, addirittura, ipotizza che il nuovo faccia a faccia tra Rocco ed Enrico possa andare in scena già in questa settimana. Le basi per un’intesa ci sono: prolungamento fino al 2024, ingaggio alla Ribery (4 milioni di euro netti a stagione) e, soprattutto, nessuna clausola rescissoria. Ciò non vuol dire che, in estate, non si potrà parlare di cessione. La Fiorentina infatti, è pronta ad assecondare le volontà del giocatore e stavolta, se chiederà di partire, non verrà trattenuto. Sempre che, sia chiaro, arrivi un’offerta adeguata. E qua entra in gioco un altro fattore: l’interesse delle big che, rispetto a qualche mese fa, si è fatto meno intenso. Sia Juve che Inter infatti, stanno riflettendo sull’opportunità di investire cifre vicine ai 70 milioni per Federico.
Nel frattempo, lui, pensa al campo. Prossimo obiettivo: la Sampdoria. All’andata segnò e, ora, vuole ripetersi. Da quelle parti, il padrone di casa, si chiama Fabio Quagliarella. E pensare che i due potevano giocarla spalla a spalla, questa sfida. L’estate scorsa, infatti, Daniele Pradè aveva seriamente pensato di riportarlo a Firenze incassando, da parte del bomber blucerchiato, un sì convinto. Perché non se n’è fatto niente? Per il no di Vincenzo Montella. E così domenica i due se la giocheranno da avversari e, Fiorentina e Samp, si aggrapperanno soprattutto a loro.
Il retroscena Quagliarella in estate era vicino alla Fiorentina, ma ci fu il no di Montella