CARI INVESTITORI, NON VENITE QUI
Il rischio ora è reale: dopo anni e anni di carte e cartucce, di batti e ribatti, di ricorsi e controricorsi, Firenze potrebbe non avere né un nuovo stadio né un nuovo aeroporto. Ci smentiranno, perché ammettere la possibilità di un risultato pari a zero, sarebbe un’ammissione di sconfitta totale per un’intera classe dirigente, ma è dura mantenere una dose seppur minima di ottimismo in uno scenario delle grandi opere che assomiglia sempre di più a un deserto. Due giorni fa il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, ha ipotizzato per la prima volta la rinuncia a fare a Novoli il nuovo stadio: il bando messo a punto dal Comune per l’assegnazione a un privato dell’area Mercafir non lo convince affatto, né per i costi né per i tempi. Ieri la notizia è arrivata invece dal Consiglio di Stato, che ha detto stop alla costruzione della nuova pista di Peretola, imponendo una nuova valutazione di impatto ambientale. Vedremo quali saranno le mosse di Toscana Aeroporti. Fatto è che l’iter per potenziare Peretola dovrebbe ripartire da zero. Come nel gioco dell’oca. Con una prospettiva di anni. Altri anni dopo anni. Il sindaco di Sesto, Lorenzo Falchi, ha parlato di «giornata storica». Ma sono storici anche gli eventi più sciagurati. E nella partita del Vespucci la prevalenza del cartello del no premia sicuramente alcuni interessi di parte, ma penalizza lo sviluppo di tutta l’area economicamente più viva dell’intera Toscana e, insieme, rende incerto il futuro del sistema aeroportuale della regione, con ripercussioni anche sul pisano Galilei.
Ma c’è un aspetto ancora più inquietante dell’eventuale blocco di due realizzazioni strategiche: il caso dell’aeroporto fiorentino e quello del nuovo stadio hanno come protagonisti due grandi imprenditori stranieri, che sono sbarcati qui con i loro capitali e con le loro ambizioni, mettendo fine a un immobilismo che stava diventando cronico. Il doppio segnale è pessimo per chiunque volesse fare altrettanto. Questa sembra una città ostile a chi vuole investire. E anche a se stessa. Firenze, Italia.