Cosa succede adesso Tempi incerti, costi elevati e nuove procedure
La sentenza del Consiglio ha annullato il parere positivo di Valutazione di impatto ambientale, non tutta la procedura iniziata per potenziare lo scalo fiorentino. Il Masterplan, cioè la richiesta della nuova pista, è ancora vigente. È però dubbio che si possa ripartire semplicemente da quello, perché la contestazione principale dei giudici romani è proprio il livello di dettaglio del progetto necessario perché la commissione Via possa esprimere il parere
La società guidata da Marco Carrai ha già elaborato i progetti corrispondenti alle prescrizioni, approvate poi in
Conferenza dei servizi al Ministero dei Trasporti. Dato che sono stati elaborati in base alla 70 prescrizioni della Valutazione di impatto ambientale, potrebbero presentare quel progetto unitario.
Sì: il Consiglio di Stato ha ricordato come non c’è una Valutazione ambientale strategica (Vas) valida: l’unica fatta era quella della variante al Pit, già cancellata dal Tar. Si dovrà fare anche quella. È incerto, soprattutto perché le due procedure (Vas e Via) si intrecciano. Da una parte potrebbero andare in modalità parallela, ma se dovessero esserci delle ulteriori modifiche imposte dalla Vas, influirebbero anche nella Valutazione di impatto ambientale.
Ci sono altri eventi che influiscono nella procedura?
Sì: la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli ha annunciato mercoledì scorso la «definizione del nuovo piano aeroportuale». L’attuale, alla base del progetto di Peretola, prevede che i due aeroporti toscani restino strategici solo con uno sviluppo condiviso e con la nuova pista a Firenze.
Cosa cambia col nuovo Piano aeroportuale?
Nulla, se Vas e Via vengono approvate prima del nuovo piano. Nulla, anche se Vas e
Via sono ancora in fase di approvazione, se il nuovo Piano conferma per Pisa e Firenze le previsioni attuali. Ma se il nuovo Piano non li considerasse strategici entrambi, o cambiasse l’idea di sviluppo, Firenze potrebbe perdere i 150 milioni di finanziamenti del governo legati alla sua strategicità. E Toscana Aeroporti ha già detto in passato di essere pronta ad andarsene.
Quanti soldi si perdono?
A parte i finanziamenti, se Toscana Aeroporti userà i progetti già elaborati per ripresentarli, non avrà perso neanche le spese di progettazione. Lo sviluppo di Peretola, però, viene rimandato mentre altri scali sono ampiamente competitivi. In questo senso, occorre capire cosa deciderà il governo per il Piano aeroportuale e se la società Toscana Aeroporti continuerà a considerare remunerativo investire, con questi ritardi, su Firenze.