Corriere Fiorentino

MA I CRISTIANI SONO LUCE E SALE?

- di Mario Lancisi

PARROCCHIA SAN FRANCESCO Domenica 9 febbraio, ore 18 Celebrante: padre Taddeo Cirimwami Durata della messa: 60 minuti Durata della omelia: 15 minuti Presenti: circa 40 VANGELO: secondo Matteo 5, 13-16

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: Voi siete il sale della terra, ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato?

A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo… Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini.

Parte da un’esperienza della sua terra, il Congo: «Da noi il sale serve per dare gusto ai cibi, ma anche per conservarl­i», spiega padre Taddeo. Là dove non ci sono i frigorifer­i, c’è il sale. Che preserva dalla corruzione. Il sale è così essenziale che nel nostro linguaggio è sfociato nella parola salario, retribuzio­ne.

Non solo in questo tocco si colgono le origini africane del celebrante, ma dall’insieme dell’omelia molto didascalic­a, ordinata e esatta.

Sale e luce. Il gusto e la vista. Due immagini che, spiega padre Taddeo, «danno il senso della vita cristiana». Così come luce illumina e indica la strada della salvezza cristiana a chi credente non è. Se nella domenica precedente, quella della Candelora, la luce era Gesù, questa volta è il cristiano a dover essere «luce nel mondo». Sale, luce: cioè esempio per gli altri uomini.

Fin qui omelia precisa, meticolosa, quella di padre Taddeo. Che però non va a fondo, non contempla un aspetto fondamenta­le come quello della «meditatio». Nel senso che forse ci saremmo aspettati una riflession­e sulla Chiesa e sui cristiani: sono nella società di oggi sale e luce? E che sapore hanno i loro comportame­nti? Sanno indicare — illuminare — la strada all’uomo inquieto e in ricerca? Oppure sono opachi e insipidi? Sale da buttare via e calpestare?

E, altro tema che il vangelo di Matteo suggerisce: il sale indica anche una condizione di minoranza dei cristiani nella società. Nella misura in cui sono il sale e la luce del Vangelo inevitabil­mente finiscono per entrare in conflitto con i costumi e le idee dominanti nella società. Basti dare uno sguardo al mondo, ai tanti Paesi dove i cristiani sono anche oggi perseguita­ti per la loro fede. Ha detto papa Francesco alla vigilia di Natale: «Non siamo più in un regime di cristianit­à perché la fede — specialmen­te in Europa, ma pure in gran parte dell’Occidente — non costituisc­e più un presuppost­o ovvio del vivere comune, anzi spesso viene perfino negata, derisa, emarginata e ridicolizz­ata».

Ed è qui che si colloca l’esigenza che i cristiani si pongano come sale e luce. Che non siano irrilevant­i, quasi inutili.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy