Commisso, un no al bando per la Mercafir E un vertice su Campi
Faccia a faccia con il sindaco Fossi. E la Mercafir? «Non partecipiamo al bando così com’è stato fatto»
Il no al bando della Mercafir «a queste condizioni», l’incontro coil sindaco di Campi Emiliano Fossi più che interessato al nuovo stadio. Commisso spariglia le carte e da un lato va in pressing su Firenze dall’altro invita gli altri sindaci della Città Metropolitana a farsi avanti: «Campi è una possibilità».
La Fiorentina non è convinta del bando fatto dal Comune di Firenze, che non soddisfa le esigenze da sempre sollecitate da Rocco Commisso — tempi veloci, soldi giusti e controllo totale — e così, in attesa di capire se parteciperà all’asta, non vuole aspettare il 7 aprile (termine del bando) con le mani in mano ma cercare altre opzioni, anche per esercitare una sorta di pressione psicologica su Palazzo Vecchio. Campi Bisenzio è una di queste opzioni e ieri Commisso e il sindaco Emiliano Fossi hanno annunciato passi avanti. L’incontro tra i due allo studio Archea di Marco Casamonti è stato infatti definito sia dal sindaco che dal patron della Fiorentina «molto positivo». «C’è la possibilità di fare qualcosa in tempi giusti e con costi ragionevoli e ringrazio il sindaco che è stato molto determinato fin dal primo giorno a parlarmi della possibilità di fare lo stadio» ha detto Commisso ricordando che dopo Nardella incontrò proprio Fossi al Plaza Hotel. In ballo allora c’era il centro sportivo, che si farà a Bagno a Ripoli, ma il sindaco campigiano aveva già capito allora che Commisso non vuol farsi prendere per il collo, come ora invece si sente preso dal Comune di Firenze. «Non partecipiamo al bando così come è stato fatto — ha ribadito il tycoon italo americano — la nostra partecipazione è condizionata, per dire questo lo accettiamo e questo no. Non mi aspetto che qui in
Italia le cose si facciano come in America ma se io sono importante per Firenze, Firenze mi deve aiutare a fare le cose a prezzi giusti. Io sono stato disturbato da certi costi che non pensavo ci fossero». Ovvero gli oneri di urbanizzazione, quelli per la realizzazione di strade e opere pubbliche.
Per questo ieri il sindaco di Campi si è presentato preparato sulle criticità che un tale progetto comporta, in particolare sulla viabilità della zona: «Abbiamo parlato di tante cose, anche della questione infrastrutture: siamo entrati nel dettaglio. Abbiamo affrontato il problema delle criticità». Fossi ha promesso che in 15-17 mesi, nel caso in cui Commisso decida di fare lo stadio a Campi, avrà i permessi e che il Comune si occuperebbe della viabilità nella zona che, secondo il progetto che ha in mente la Fiorentina, comprenderebbe anche una zona commerciale. Due squadre di tecnici, una del club viola e una del Comune, lavoreranno per portare avanti i progetti. Con il rischio però che la Fiorentina risolva poi gli «attriti» con Firenze e abbandoni l’idea dello stadio a Campi: un rischio calcolato.
Commisso da parte sua si è detto soddisfatto dalla prontezza e dalla preparazione del suo interlocutore, ma non ha nascosto che la questione è apertissima: «Campi è una possibilità, ma mi aspetto che qualche altro sindaco si offra». Detto fatto, il sindaco di Figline-Incisa, Giulia Mugnai, ha risposto all’appello: «Noi ci siamo — ha scritto su Facebook — Disponibili a parlarne e a verificare, nel minor tempo possibile, se le aree (libere) di Figline e Incisa rispondono alle sue necessità. Nel Valdarno il Comune Figline e Incisa è di riferimento della vallata, facile da raggiungere e disponibilissimo ad accogliere nuovi investimenti». Il sindaco afferma di aver già dato mandato all’ufficio competente di individuare tali aree, nel giro di due settimane, a partire da Le Borra (un’ottantina di ettari a sud di Figline).
Dalla Piana nessun sindaco risponde all’appello e anzi c’è chi come quello di Calenzano, Riccardo Prestini, a margine di un’iniziativa a Prato sull’aeroporto si dice «non contento che lo stadio venga fatto a Campi perché la zona è già congestionata». Infine Rocco Commisso, che per tutti i suoi progetti si è finora appoggiato solo allo stadio Archea, nei giorni scorsi ha incontrato molti studi di architettura internazionali, europei e non solo, che hanno realizzato e progettato nuovi stadi, per avere una visione a 360 gradi.
America-Italia «Se sono importante per Firenze Firenze mi deve aiutare a fare le cose a prezzi giusti»
Offerte e altolà Figline si offre al patron viola, mentre il sindaco di Calenzano si oppone allo stadio nella Piana