Renzi: è la mia battaglia, non cedo «Shock Italia anche per Peretola»
Il leader di Iv: nel 2008 portai la maggioranza del Pd sulla pista parallela, ora chiederò un decreto legge
Dodici anni dopo aver rotto gli indugi e annunciato che la nuova pista di Peretola sarebbe stata al centro del suo mandato da sindaco di Firenze, Matteo Renzi torna all’attacco.
La bocciatura del Consiglio di Stato alla Valutazione d’impatto ambientale per l’ampliamento dell’aeroporto Vespucci di Firenze non sposta di un millimetro l’obiettivo del fondatore e leader di Italia Viva: «Se qualcuno si è stancato di lottare quello non sono io — annuncia — Da ex sindaco e da senatore io combatterò per la pista parallela fino all’ultimo giorno. E sono convinto che riusciremo a raggiungere l’obiettivo. Faticheremo di più, lo so.
Ma ci arriveremo. Non si molla».
Renzi, in un’intervista al Corriere Fiorentino del 20 aprile 2008, annunciando la volontà di diventare sindaco
❞ Da senatore e da ex sindaco combatterò fino all’ultimo giorno per la pista parallela Sarà più faticoso, lo so, ma ci arriveremo Non si molla
di Firenze, fissò come punto cardine del suo programma la nuova pista, in nome di un nuovo modello di sviluppo della città, aperto alle grandi infrastrutture. Nel 2010, messe da un lato per una volta le reciproche tensioni, convinse il governatore Enrico Rossi a passare dalla sua parte, con la Regione che fece partire la procedura del Pit, fondamentale per far partire l’ampliamento di Peretola. L’anno dopo, arrivò anche il via libera all’opera da parte di Palazzo Vecchio, con il voto favorevole del Consiglio comunale, che sancì quanto già indicato dalla giunta Renzi. «La vicenda dell’aeroporto è la battaglia che più di ogni altra mi ha caratterizzato a Firenze dall’aprile 2008 — dice oggi Renzi — Riuscii allora a portare la maggioranza del Pd sulla pista parallela. Ci ho lavorato da sindaco. Ho messo risorse per lo sviluppo infrastrutturale italiano, e anche per Firenze, da premier. Adesso da senatore non commento la decisione incredibile del Tar e del Consiglio di Stato. Ma suggerisco di non arrendersi, io non mi arrenderò».
Il primo strumento che il senatore fiorentino vuole usare per rilanciare la battaglia per il nuovo Vespucci è già chiaro: «Nel piano Shock Italia chiederò un decreto legge per infrastrutture come l’aeroporto di Firenze bloccate da ricorsi assurdi», sottolinea in riferimento alla battaglia avviata davanti ai giudici amministrativi dai sindaci della Piana. Un modo per rivendicare il ruolo guida di Italia Viva per far ripartire la procedura di autorizzazione della nuova pista, rispetto alle tante divisioni presenti nel Partito democratico.
Sul piano politico, sembrano trascorse ere geologiche rispetto a dodici anni fa. Ma il messaggio dell’ex sindaco ed ex premier, sul Vespucci, è lo stesso di allora: «Il sistema integrato con al centro Pisa funziona solo in teoria, da quando è arrivata Ryanair a Pisa non ha più senso. Pisa è già l’aeroporto low cost per Firenze, ma Peretola può crescere — disse al Corriere Fiorentino — Il Vespucci deve quadruplicare la sua attuale capacità». E aggiunse, quasi ad anticipare le polemiche che avrebbero caratterizzato gli anni a venire: «Orientiamo una nuova pista diversamente. Preferisco disturbare gli uccelli dell’oasi di Focognano che i cittadini».
Ora, con Toscana Aeroporti che annuncia di voler verificare le condizioni per portare avanti di nuovo il progetto, ovvero ripetere praticamente da capo il percorso di autorizzazioni tecniche delle nuova pista, si torna indietro di qualche anno. Ma non a dodici anni fa: gli atti istituzionali della politica, quelli della prima stagione di Renzi, a meno che qualcuno voglia metterci mano, restano validi.