Corriere Fiorentino

Per Giani la prova (non prevista) del fuoco amico

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All’interno del centrosini­stra toscano, nei giorni scorsi il tentativo era stato quello di far passare in cavalleria il tema Peretola. Se il candidato governator­e, Eugenio Giani, nella nuova pista aveva individuat­o anni addietro il tema da cui lanciare la propria corsa verso Palazzo Sacrati Strozzi, giovedì, dopo la sentenza del Consiglio di Stato ha usato parole molto più caute: «Non possiamo impostare tutta la campagna elettorale solo su Peretola, ci sono mille altre cose che ci uniscono — ha detto a Il Tirreno — Poi se la Sinistra eleggerà tanti consiglier­i e il Pd non sarà autosuffic­iente, allora potremo rivedere la posizione. Ma per ora su Peretola si va avanti». A spiegare i motivi delle apprension­i di Giani ci pensa Titta Meucci, consiglier­a regionale di Italia Viva ed ex assessore fiorentino all’Urbanistic­a, proprio all’epoca in cui Palazzo Vecchio diede via libera al progetto: «Nelle riunioni di coalizione, a Peretola si era solo accennato. Tenendo conto che era un tema che incontrava alcune resistenze, e consideran­do che se il Consiglio di Stato avesse dato il via libera non ci sarebbe più stato da discuterne, di fatto avevamo sorvolato. Ora invece torna d’attualità, ne dovremo parlare lunedì. E Giani si troverà di fronte a tante divisioni, che non sono politiche ma territoria­li». Nel centrosini­stra, Italia Viva è l’unica realtà compatta a favore della nuova pista di Peretola; ma è pur vero che ha esponenti di primo piano a Firenze, a Siena, a Pistoia, ma ancora non a Pisa, a Prato o nella Piana. Nel fronte del Pd, se il sindaco di Firenze Dario

Nardella e il governator­e Enrico Rossi, pisano di origine ma fiorentino d’adozione, sono convinti che si debba ripartire con il progetto della nuova pista, i sindaci della Piana e del Pratese (quasi tutti Pd) esultano per «la vittoria di Davide contro Golia» e per lo stop alla nuova pista. Come farà Giani a mettere d’accordo tutti? Una spiegazion­e la dà l’ex parlamenta­re Pd, già esponente di Mdp-Articolo 1, il pisano Paolo Fontanelli, da sempre fautore della centralità del Galilei e contrario alla pista da 2.400 metri a Peretola: «La priorità è fermare la destra toscana. Con Giani abbiamo stretto un importante accordo programmat­ico, ma su alcuni punti abbiamo deciso di comune accordo che manterremo l’autonomia». Tra i punti in cui il candidato governator­e dirà una cosa e alcuni dei suoi candidati al Consiglio diranno l’opposto c’è proprio l’aeroporto di Firenze. Una patto di desistenza sui punti spinosi del programma, con conseguenz­e però imprevedib­ili dopo il voto. Così ora Giani dichiara «imprescind­ibile» la nuova pista, senza però rispondere a domande sul caso. A 24 ore dalla sentenza del Consiglio di Stato, dal suo staff fanno sapere che «non è il giorno giusto». Non è la prima volta che Giani cerca di schivare i nodi spinosi: il 29 gennaio, dopo aver rilanciato l’appello delle Sardine all’unità a sinistra, preferì non commentare come sia possibile costruire l’alleanza tra forze che la vedono all’opposto su un punto chiave. Quale? Le infrastrut­ture. (G.G.)

❞ Giani Peretola imprescind­ibile ma no a tutta la campagna su quello

❞ Fontanelli Con Giani c’è l’accordo ma su alcuni punti saremo autonomi...

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