E la tentazione antifiorentina agita l’opposizione
Un anno fa, alla prima uscita da candidato sindaco di Firenze per il centrodestra, Ubaldo Bocci fu costretto a precisare il suo sostegno alla pista parallela di Peretola. Perché nella sua coalizione, nella guerra fredda tra leghisti pisani e fiorentini, c’erano tutt’altro che pareri concordi sull’ampliamento dell’aeroporto di Firenze. A un anno di distanza, il centrodestra — che accusa un centrosinistra quanto mai frammentato del fallimento del progetto — non solo non ha ancora un candidato governatore per la Regione, ma non si è ancora chiarito le idee su un’infrastruttura tanto strategica. Col rischio di perdere un’arma con cui mettere in crisi il (pro pista) Eugenio Giani, appoggiato da una coalizione che sull’aeroporto dice tutto e il suo contrario.Il deputato pisano della Lega, Edoardo Ziello punta l’indice e parla di «incapacità e irresponsabilità del Pd toscano le cui faide politiche hanno paralizzato lo sviluppo infrastrutturale». Ma sulle faide interne alla Lega glissa: «La nostra posizione è a favore dell’ampliamento di Peretola». I tentennamenti dell’allora governo giallo-verde furono «colpa di Toninelli. E le infrastrutture sono state uno dei motivi per cui abbiamo mandato a “spigolare” l’alleanza di governo con i Cinque Stelle». Così, per Ziello, il candidato governatore che sarà espresso dal centrodestra dovrà «garantire l’impegno di un potenziamento dei due scali toscani, compreso un adeguamento di Peretola». Eppure il sindaco leghista di Pisa, Michele Conti, vicinissimo a Ziello, non ci pensa due volte a mettere una pietra tombale sulla pista parallela: «La sentenza mette la parola fine sul potenziamento dello scalo fiorentino». Come dire: guai a parlarne ancora. Persino più netta la «zarina verde» Susanna Ceccardi, europarlamentare e ex sindaca di Cascina, che ha parlato di «anni persi in cui si poteva mettere in sicurezza la pista di Firenze in maniera sostenibile», ovvero senza la pista parallela, e che ora auspica «una Toscana diversa, che non guarda alle logiche campanilistiche, ma capace di fare sistema», vale a dire con i fiorentini che decollano e atterrano a Pisa. Così, anche chi, come Giovanni Donzelli, deputato fiorentino di Fdi, attacca il centrosinistra e «una classe dirigente pasticciona e litigiosa che si è lasciata sfuggire l’occasione», alla domanda su quale sarà la posizione sulla pista del prossimo candidato governatore di centrodestra, risponde cauto: «Quando ci sarà il candidato, vedremo». Anche il coordinatore toscano di Forza Italia, Stefano Mugnai, tuona contro un «centrosinistra incapace, anche tecnicamente oltre che politicamente». Ma fu proprio lui, un anno e mezzo fa, a mettere il dito nelle divisioni del centrodestra, quando ammoniva la Lega sul masterplan: «Basta col gioco dell’oca». «Non c’è niente da esultare, da parte di tutti — commenta amaro il senatore leghista Manuel Vescovi — Ha vinto il comitato del rospo di Peretola, ha perso la Toscana». (G.G)
❞ Ceccardi La pista non si poteva fare: io lo dicevo in tempi non sospetti
❞ Vescovi Niente da esultare: ha vinto il rospo e ha perso la Toscana