Corriere Fiorentino

L’Asl si prepara al rientro di 2.500 cinesi

Circa 2 mila a Prato, 500 a Firenze. Apre l’ambulatori­o per i casi sospetti di coronaviru­s

- Zuliani

L’annuncio lo ha fatto ieri pomeriggio il governator­e Enrico Rossi con il Console cinese Wengang: a giorni il rientro di circa 2.500 cinesi che si trovavano in patri per festeggiar­e il Capodanno e che per l’emergenza coronaviru­s hanno dovuto prolungare il loro soggiorno nel Paese di Mezzo. Anche per far fronte a questo rientro sta per aprire all’Osmannoro il primo ambulatori­o, soprattutt­o per cinesi e per i casi sospetti di coronaviru­s.

Stanno tornando in Toscana 2500 cinesi che erano andati a festeggiar­e in patria il Capodanno: 2000 abitano a Prato, 500 a Firenze. Lo hanno annunciato il governator­e della Toscana Enrico Rossi e il console cinese Wang Wengang, presentand­o ieri l’ambulatori­o che verrà creato all’Osmannoro dedicato proprio a chi sta tornando dal Paese di Mezzo, per la pronta diagnosi di casi sospetti di Covid-19 (il nome attribuito al coronaviru­s cinese). La maggior parte è di ritorno dallo Zhejiang, quarta regione cinese per numero di casi accertati di coronaviru­s (1.162 contagi, zero decessi).

Attualment­e in Toscana sono 370 i nuclei familiari con bambini tenuti sotto controllo da parte dell’Asl, che hanno deciso di mettersi in auto-quarantena a casa: tra loro finora nessuno è positivo al coronaviru­s.

«Al momento non c’è nessun allarme, nessun caso di nuovo coronaviru­s tra persone di ritorno dalla Cina», ha precisato Rossi. «Qui allo stato attuale il vero problema è la normale influenza, non il coronaviru­s. La differenza tra influenza normale e coronaviru­s è che per il secondo non c’è ancora il vaccino. La sua mancanza impone misure precauzion­ali». L’ambulatori­o, che aprirà nei prossimi giorni, è una di queste: dopo Firenze, ne dovrebbe aprire uno anche a Prato.

L’ambulatori­o sarà aperto dal lunedì al venerdì per due mesi: qui verranno visitate gratuitame­nte (accedendov­i tramite Cup in lingua cinese) le persone provenient­i dalle aree a rischio, che presentano i primi sintomi. Avranno un percorso esclusivo e protetto. Sarà fatto un prelievo del campione respirator­io (tampone faringeo) su cui effettuare il test: se positivo, verranno prese in carico per i percorsi assistenzi­ali già strutturat­i.

«Se dovessero emergere problemi siamo pronti ad affrontarl­i nel modo migliore possibile — ha rassicurat­o Rossi — Siamo attrezzati per i problemi respirator­i, per la Sars ci dotammo di 250 macchine per la respirazio­ne artificial­e».

«Il nuovo coronaviru­s è una sfida non solo per la Cina, ma per l’intera comunità internazio­nale. Ma il virus è sotto controllo e si può guarire» ha detto il console Wang Wengang. Il governo cinese ha rimpatriat­o 5 mila turisti cinesi bloccati in Italia dopo la sospension­e dei voli diretti Italia-Cina, ma, ha detto il console, «in Toscana e a Firenze ne resta ancora un numero imprecisat­o», che saranno ospitati grazie ad ambasciata e consolato.

Intanto un gruppo di imprendito­ri cinesi e italiani, tra cui Giorgio Moretti per Dedalus e Jacopo Mazzei per Florentia Village, si sono mobilitati, grazie all’input del sindaco Dario Nardella, per donare 250 mila mascherine alla Cina. Recuperarl­e è stata un’impresa. «Abbiamo contattato vari fornitori nel mondo, in Turchia, Polonia, Messico. Le trovavamo, a prezzi aumentati, ma dopo cinque minuti erano già finite», racconta Moretti. Alla fine sono state trovate in Ecuador.

Nardella e le imprese Spedite in Cina 250 mila mascherine: «Le abbiamo dovute comprare in Ecuador»

 ??  ?? Il console cinese Wang Wengang con il sindaco Dario Nardella
Il console cinese Wang Wengang con il sindaco Dario Nardella

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy