Il Livorno sprofonda e chiede scusa ai tifosi
Sconfitta pesante (0-3) nel giorno dei 105 anni del club amaranto. Stasera derby Empoli-Pisa
Un compleanno triste per il Livorno. I suoi 105 anni avrebbe voluto festeggiarli con una vittoria contro il Cosenza. Che invece al Picchi si è imposto 3-0, condannando gli amaranto alla sedicesima sconfitta su 24 gare di Serie B: un altro passo verso la retrocessione in Serie C che pare ormai inevitabile, nonostante l’aritmetica qualche margine lo conceda ancora. E a fine parita sono arrivate anche le scuse ai tifosi «per la prestazione indecente» da parte dei giocatori, dell’allenatore e dei dirigenti. Che quella di ieri fosse una partita spartiacque per il futuro prossimo del Livorno era chiaro a tutti, in primis a Roberto Breda. Aveva parlato di spareggio alla vigilia, anche per provare a caricare un ambiente sconfortato per la classifica e in attesa di novità positive dalla trattativa tra gli Spinelli e Majd Yousif per la cessione della società. Le sensazioni incoraggianti generate dal pari esterno con il Pordenone nel debutto del Breda-bis sono evaporate contro un Cosenza che si presentava al Picchi con Pillon al posto dell’esonerato Braglia, cambio in panchina dovuto alle cinque sconfitte consecutive.
Insomma, il Livorno si trovava ad affrontare una squatempo: dra anch’essa colma di problemi. Eppure l’approccio è stato opposto: amaranto di fatto mai pervenuti, sopraffatti da un Cosenza in grado di colpire tre volte nel primo al 30’ il gol del vantaggio siglato dall’ex Pisa Asencio (deviazione dopo il colpo di testa respinto da Plizzari). Appena un paio di minuti più tardi, ecco il raddoppio, con il solito interprete, protagonista di una spettacolare acrobazia. L’uno-due ha permesso al Cosenza di indirizzare a suo favore la gara, chiusa a ridosso dell’intervallo con il tris siglato da Bruccini.
I due cambi effettuati da Breda (Di Gennaro e Ferrari per Rizzo e Braken) non sono bastati a modificare l’inerzia di un match controllato senza affanni dal Cosenza che si è pure ritrovato in superiorità numerica al 71’, quando Agazzi si è fatto cacciare dall’arbitro per proteste eccessive. Già prima del fischio finale dell’arbitro i tifosi avevano iniziato a scandire cori di contestazione, senza risparmiare neppure la dirigenza, ripetuti a profusione dopo il triplice fischio. Sono adesso 9 i punti di distanza dai play-out, 16 dalla salvezza diretta.
Stasera alle 21 al Castellani è invece in programma il derby toscano Empoli-Pisa. «Non dobbiamo pensare di avere ottenuto qualcosa, liberiamo la mente da cattivi pensieri», la raccomandazione di Pasquale Marino, tecnico degli azzurri reduci da due vittorie in fila. Anche i nerazzurri stanno bene, con una striscia di cinque gare senza sconfitte. «Lo spirito conta più del modulo», puntualizza l’allenatore Luca D’Angelo, fresco di rinnovo di contratto fino al 2021.