Corriere Fiorentino

L’Elisir d’amore arriva con il tram «Bambini, vivete il vostro Maggio»

Dal 22 l’opera per i più piccoli, sullo sfondo il Duomo. Pereira: ora Rossini e Mozart

- Di F. Ermini Polacci

● Per gli under 18 il costo del biglietto è di mentre ogni adulto che accompagne­rà i ragazzi pagherà

Lo sfondo è quello classico da cartolina di Firenze, con il Battistero, la facciata del Duomo, uno scorcio del campanile di Giotto; davanti c’è un tram, che sbuca da una galleria e rimane in prossimità di un bar con tanto di tavolini all’aperto. Ma non si tratta del rendering nato dalle solite fantasie di far passare la tramvia da piazza del Duomo: è la scena dell’Elisir d’amore per i bambini, spettacolo in formato ridotto del celebre titolo di Donizetti che verrà presentato al Teatro del Maggio il 22 febbraio (ore 15.30), e poi replicato l’8 marzo e il 9 maggio durante il festival (il 25 febbraio, il 3 e 18 marzo, ore 10.30, le recite riservate alle scuole). L’allestimen­to è del regista Grischa Asagaroff, per anni stretto collaborat­ore di Jean-Pierre Ponnelle, e ha scene e costumi di Luigi Perego; Gianna Fratta, moglie del rocker Piero Pelù, dirigerà l’Orchestra Giovanile Italiana, e il cast sarà affidato ai giovani cantanti dell’Accademia del Maggio. Il prezzo del biglietto è di 1 euro per tutti gli under 18; per ogni adulto che accompagne­rà i ragazzi (fino a un massimo di due) sarà di 20 euro. L’idea è del sovrintend­ente Alexander Pereira, che la ripropone a Firenze dopo averla rodata all’Opera di Zurigo e alla Scala; L’elisir d’amore per bambini è, nella sostanza, proprio l’allestimen­to presentato al Piermarini. Ma, attenzione, non si tratta di una rielaboraz­ione del titolo donizettia­no: è uno spettacolo concepito a misura di bambino, dunque ridimensio­nato nella durata rispetto all’originale per adeguarsi a quella soglia di attenzione (un’ora e un quarto), ma che mantiene i pezzi musicali più famosi e funzionali alla narrazione della storia. Che è quella d’amore fra il contadino Nemorino e la locandiera Adina, protagonis­ti di vicende movimentat­e dalla presenza del borioso Belcore e del ciarlatano Dulcamara, inventore di una pozione dai millantati effetti miracolosi. E per rendere ancor più comprensib­ile il

Alexander Pereira, sovrintend­ente del Maggio, porta a Firenze questo progetto dopo averlo presentato alla Scala tutto, questi Highlights sono tenuti insieme da un racconto affidato a un narratore, su un efficace e piacevole testo in versi scritto dall’attore Stefano Guizzi. «Penso sia giusto che un bambino conosca e viva da vicino il teatro della propria città. Quello stesso palcosceni­co, quella stessa sala frequentat­i dagli adulti, quel teatro che sarà il suo quando un giorno diventerà grande. Perché il teatro è uno spazio magico — dice il sovrintend­ente Pereira — L’età migliore affinché i bambini prendano confidenza fin da subito con questo luogo così speciale è, a mio parere, intorno ai cinque anni. Ed è importante avvicinarl­i, già a quell’età, soprattutt­o ai titoli del grande repertorio operistico: abbiamo iniziato questo tipo di spettacoli con L’elisir d’amore, continuere­mo con Rossini (il Barbiere di Siviglia o l’Italiana in Algeri), il Flauto Magico e il Ratto dal serraglio di Mozart. Prevediamo almeno due produzioni all’anno:

Grischa Asagaroff è il regista, qui ritratto in un momento delle prove con i cantanti dell’Accademia del Maggio intorno agli 8 anni, quei bambini avranno così familiariz­zato con le opere più celebri. Con questi spettacoli alla Scala abbiamo portato più di 380.000 bambini». Ma la proposta non si esaurisce soltanto nella possibilit­à di assistere a un’opera condensata nei tempi, realizzata con scenografi­e vivaci e con un’orchestraz­ione ridotta (gli arrangiame­nti, «di grande gusto», sono di Alexander Krampe): «Finito lo spettacolo, sarà come una festa: nel foyer, i bambini e le loro famiglie incontrera­nno i cantanti, si scatterann­o selfie con loro, gli chiederann­o autografi».

E intanto fervono i preparativ­i. Alla Scuola di Musica di Fiesole, Gianna Fratta è impegnata con l’Orchestra Giovanile Italiana: «È un’opera bellissima e frizzante», dice attraverso i canali social, «in una versione molto speciale, pensata per i giovani. L’elisir che acquista Nemorino è in realtà semplice vino, ma gli permette di conquistar­e maggior fiducia in se stesso: Donizetti così ci insegna che ce la possiamo fare con le nostre forze». Mentre in sala orchestra, al Teatro del Maggio, gli occhi attenti del regista Asagaroff seguono la recitazion­e e i movimenti di Dave Monaco (Nemorino), Marilena Ruta (Adina), Qianming Dou (Belcore), Francesco Venuti (Dulcamara), Davide Gasparro (Narratore). In un mobile frigo, sono allineate le bottigliet­te del prodigioso elisir. «Abbiamo pensato a una scena allegra, con costumi in stile anni Cinquanta. Adina gestisce un bar, Nemorino è il suo cameriere». E il tram? «Si apre tramite una parete scorrevole, rivelando lo spazio dell’azione. Alla fine si chiuderà, e dai finestrini i protagonis­ti ci saluterann­o».

❞ Gianna Fratta Una versione frizzante, Donizetti ci insegna che ce la possiamo fare con le nostre forze

❞ Grischa Asagaroff Abbiamo pensato a una scena allegra, anni ‘50 Adina gestisce un bar, Nemorino è il cameriere

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Il bozzetto dell’«Elisir d’amore per i bambini» con il tram che passa davanti al Duomo di Firenze A destra e a sinistra due scene dello spettacolo
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dirigerà l’Orchestra Giovanile Italiana
È la sua prima volta sul podio del Teatro del Maggio
Gianna Fratta dirigerà l’Orchestra Giovanile Italiana È la sua prima volta sul podio del Teatro del Maggio

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