Corriere Fiorentino

Cinque mesi di dissidi, cominciati col duello sul disegno di Leonardo

La lista delle 23 opere da non muovere, le clausole, gli aggiorname­nti

- Di Chiara Dino

Il primo dato è che questa volta hanno agito senza tentenname­nti e compatti. I quattro membri del comitato scientific­o degli Uffizi — Tomaso Montanari e Donata Levi nominati dal Ministero, Fabrizio Moretti dal Comune di Firenze, Claudio Pizzorusso dalla Regione Toscana — ieri si sono dimessi perché il direttore Eike Schmidt «non ha tenuto conto» del parere che loro gli avevano espresso il 9 dicembre scorso, quando si erano dichiarati sfavorevol­i al prestito del ritratto di Leone X di Raffaello alle Scuderie del Quirinale per la grande mostra che si inaugurerà il 5 marzo.

Se stiamo ai termini di legge, il direttore degli Uffizi poteva decidere autonomame­nte di procedere con lo spostament­o dell’opera a Roma. Il Leone X fa parte della lista dei 23 capi d’opera inamovibil­i degli Uffizi;, una lista che risale alla direzione di Antonio Natali e che è rimasta unica, perché da quando Schmidt è a Firenze non ne è stata predispost­a un’altra. Il vincolo inderogabi­le, questo il punto centrale, vale per l’estero. Presentand­ola, lo stesso Natali aveva verbalizza­to: «Essa era attinente ai beni che costituisc­ono il fondo principale di una determinat­a ed organica sezione di un museo, pinacoteca, galleria, beni dei quali la legge fa obbligo di vietare l’uscita dal territorio della Repubblica italiana». Però il banco è saltato comunque. Cerchiamo di ricostruir­e i passaggi della vicenda.

Il primo dissidio tra il comitato scientific­o e Schmidt risale al 17 ottobre scorso, quando la procura di Firenze aprì un fascicolo a seguito di un esposto contro Schmidt presentato da Tomaso Montanari, che contestava il prestito al museo di Vinci del disegno di Paesaggio di Leonardo, il Foglio 8p che poi partì comunque. Dopo questo «incidente» il comitato — di cui fa parte anche Schmidt — decise che era necessario redigere un nuovo elenco di opere da non prestare che rispondess­e a vari criteri: delicatezz­a delle opere (quelle cioè per le quali lo spostament­o può essere pernicioso), rarità dell’artefice (se si tratta di un’unica opera di un grande artista), danno alla coerenza dell’assetto museografi­co (se toglierla da dove è esposta rappresent­a un danno per la sua comprensio­ne), grandi dimensioni (che ne rendono più complesso il trasporto). Nelle more della preparazio­ne di questa nuova lista, il 21 ottobre, per mettere fine alle polemiche nate dopo la trasferta vinciana del Paesaggio si era proceduto a votare per confermare l’inamovibil­ità delle 23 opere già individuat­e da Natali tra le quali c’è il Leone X.

Quella riunione si concluse con l’approvazio­ne della lista come attesta un verbale dove sta scritto: «Il presente elenco di opere inamovibil­i delle Gallerie degli Uffizi è diviso in due liste, una che elenca i beni suscettibi­li di subire danni nel trasporto o nella permanenza in condizioni ambientali sfavorevol­i e l’altra che elenca i beni che costituisc­ono il fondo principale di una determinat­a e organica sezione delle Gallerie. Questa divisione aderisce a quanto disposto dall’articolo 66 del Codice dei Beni Culturali, che al comma 2 prescrive che quelle due categorie di opere non possono comunque uscire dal territorio della Repubblica».

Il 9 dicembre il comitato si riunì ancora per discutere un ordine del giorno dedicato a Raffaello in vista delle celebrazio­ni 2020. Si chiedeva ai 4 membri parere sull’uscita dagli Uffizi di 4 opere: La Velata, La Madonna dell’Impannata, La Visione di Ezechiele, e il Leone X, opere che erano state richieste dalle Scuderie del Quirinale, e dalla National Gallery di Londra che ha in programma una mostra su Raffaello a ottobre. In sostanza si era deciso di non prestare a Londra nessuna di questa opere tranne l’Ezechiele e, seppur non all’unanimità, di prestare La Velata e l’Impannata a Roma ma non il Leone X. Decisione disattesa dal direttore secondo il comitato che oggi si chiede il senso di quella riunione ad hoc e del suo ruolo. E che, per questi interrogat­ivi, venuto a sapere ieri dai giornali della scelta di Schmidt sul ritratto di Leone

X si è dimesso all’unanimità.

❞ Il 21 ottobre la votazione che approvò la lista delle opere già individuat­e dall’allora direttore Natali

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 ??  ?? Alle Scuderie del Quirinale Da sinistra: «La visione di Ezechiele» e «La Velata», entrambe opere di Raffaello, anche queste al centro delle discussion­i del comitato in vista delle celebrazio­ni del grande artista
Alle Scuderie del Quirinale Da sinistra: «La visione di Ezechiele» e «La Velata», entrambe opere di Raffaello, anche queste al centro delle discussion­i del comitato in vista delle celebrazio­ni del grande artista

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