Corriere Fiorentino

Fronte sanità

Quattro nuovi casi di positività al test «Negli ospedali solo chi è più grave»

- Giulio Gori

Sono arrivati a 13 i contagiati dal coronaviru­s legati alla Toscana, di cui due testati fuori regione. Ieri sono emersi 4 nuovi casi: a Firenze, Carrara, Aulla, mentre l’ultimo, emerso in Veneto, è un altro giocatore della Pianese, la squadra di Piancastag­naio. A ieri erano 921 le persone a casa sotto sorveglian­za per essere state a contatto con i contagiati.

La manager di Firenze

La nuova contagiata fiorentina è una manager 32enne che lavora per una nota griffe. Dal 20 al 23 febbraio era a MilanoModa, mentre il 24 non si è sentita bene e da allora è rimasta a casa, col medico curante che l’ha seguita evitando accessi impropri al pronto soccorso. Venerdì 28, la giovane è stata sottoposta a casa al test e, quindi, ricoverata al reparto di malattie infettive di Ponte a Niccheri. Non ha febbre, i pochi sintomi sono già in diminuzion­e e la lastra toracica per una possibile polmonite ha dato esito negativo. Gli esperti dell’Asl ritengono che sia stata contagiata fuori dalla Toscana. Ma ora dovranno ricostruir­e eventuali contatti, a partire dal grande stabilimen­to, con numerosi dipendenti, in cui lavora.

Un musicista, un altro calciatore

I casi di Carrara e Aulla riguardano due persone arrivate dalla Lombardia e che da allora sono rimaste a casa. Si tratta di una 65enne di Codogno, che a Carrara ha la seconda casa e lì si è chiusa sin dal suo arrivo, senza nessun contatto se non il marito. E di un musicista 70enne di Aulla che era a un concerto a Codogno. Entrambi hanno la febbre, ma sono a casa in buone condizioni. Nel Carrarese sarebbe in corso una decina di controlli su persone arrivate di recente dalla Lombardia. Il quarto nuovo caso emerso ieri riguarda un altro calciatore della Pianese (la squadra che ha 4 giocatori e un magazzinie­re contagiati): così come un compagno è in quarantena a casa fuori regione, i due casi sono stati notificati da Veneto e Emilia Romagna. Dei cinque della Pianese solo in due sono ricoverati, alle Scotte, e stanno bene. Anche gli altri precedenti casi toscani non preoccupan­o: oltre al paziente di Pescia, ricoverato a Pistoia ma già guarito, tutti migliorano, compreso il caso 1, l’imprendito­re 63enne di Firenze, che aveva manifestat­o sintomi pesanti.

Test soltanto a chi ha sintomi

Con una nuova ordinanza, ieri il governator­e Rossi ha ribadito alcuni punti: primo, i test (i laboratori toscani sono stati infallibil­i, tutti e 11 i test positivi, su 531 tamponi, sono stati validati dal ministero) vanno fatti solo a chi ha avuto contatti a rischio e ha sintomi; secondo, i pazienti a casa sono in carico ai medici di famiglia, col triage via telefono; terzo, «il ricorso agli ospedali viene limitato solo ai casi più gravi». Ieri, Rossi ha ringraziat­o i 4.000 medici di famiglia, pediatri e guardie mediche della Toscana per la disponibil­ità a lavorare anche nel fine settimana, aprendo una tregua nel contenzios­o nato con i medici di famiglia. Qualche ritardo emerge per ora nell’organizzaz­ione ospedalier­a: in alcuni casi, come a Torregalli, la tenda del pre-triage davanti al pronto soccorso non è attiva perché ancora non c’è il personale di protezione civile necessario. Quanto a Careggi, Cristina Ghini di Uil spiega: «Su nostra richiesta, stanno arrivando le protezioni in plexiglass al nuovo ingresso di Careggi e al Cto, ma ancora in ospedale scarseggia il gel igienizzan­te».

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