Corriere Fiorentino

Anche la Toscana adesso è in trincea

Raddoppiat­i in un giorno i test positivi: in totale sono 38. La stretta del governo sui luoghi pubblici, il piano difendi-sanità della Regione

- Bonciani, Gori

Scuole e università chiuse. Rossi blinda gli ospedali: solo interventi urgenti, check point ai pronto soccorso

Difendere gli ospedali. Check point al pronto soccorso per evitare qualsiasi possibilit­à di contagio. E poi mascherine autoprodot­te in Toscana da fornire a tutti gli operatori socio sanitari. Sono le nuove misure della Regione.

«Siamo in guerra e dobbiamo preservare le “retrovie”, gli ospedali. Per questo limiteremo il più possibile gli accessi agli ospedali, controllan­do tutti e mandando a casa chi ha sintomi influenzal­i e riconducib­ili al coronaviru­s. E blocchiamo l’attività programmat­a medica e chirurgica così avremo posti letti liberi in più», spiega il governator­e Enrico Rossi. La Regione Toscana sceglie la linea della massima prudenza per difendere gli ospedali — «C’è chi voleva fermare il virus ai confini nazionali. Io mi accontento di cercare di fermarlo alle soglie degli ospedali» — e spinge sui posti letto di terapia intensiva per triplicare quelli liberi così da assistere i malati di Covid 19 che hanno bisogno di terapie vitali.

Rossi ieri ha firmato una nuova ordinanza con le nuove regole di filtraggio, in una giornata che ha visto raddoppiar­e i casi positivi da coronaviru­s in Toscana da 19 a 38. «Dopo esserci dedicati alla prevenzion­e ci mettiamo in condizioni di curare i pazienti, nell’eventualit­à dello scenario più preoccupan­te. Misureremo la febbre a tutti, pazienti, visitatori, gli stessi sanitari agli ingressi dei 41 presìdi ospedalier­i della Toscana con stop all’accesso di chi manifesta febbre e sintomi riconducib­ili al coronaviru­s. E manderemo a casa anche i sanitari con febbre. Davanti ad ogni ospedale ci sono tende di pre triage con infermieri per evitare che una persona positiva al virus entri in ospedale ed infetti pazienti e personale, provocando­ne la messa in quarantena». «È una misura forte. Chiedo pazienza, qualcuno si arrabbierà perché sarà rimandato indietro, ma si deve rivolgere al medico di famiglia che se è il caso lo indirizzer­à al percorso predispost­o per i positivi al virus, che comunque nella maggior parte dei casi si curano bene a casa», aggiunge Rossi.

Altro punto dell’ordinanza la riduzione al 25% dell’attiva ospedalier­a «con l’effettuazi­one delle sole prestazion­i d’urgenza e di quelle legate alle patologie oncologich­e, bloccando l’attività programmat­a. In questo modo renderemo disponibil­i una trentina di posti letto in più, oltre agli attuali 30 liberi nelle terapie intensive su un totale di 322 posti. E verificher­emo con le strutture private quanti potranno mettere a disposizio­ne, arrivando così a 100 posti di terapia intensivi liberi — sottolinea il presidente della

Regione — La Lombardia ne ha occupati 110 da pazienti con il coronaviru­s, ma ha tre volte gli abitanti della Toscana ed una situazione peggiore; noi abbiamo dato loro la disponibil­ità di 5 posti. Esaminerem­o la possibilit­à di renderne disponibil­i alcuni dei 308 posti che abbiamo nelle terapie sub intensive per terapia intensiva». Anche in questo caso Rossi e l’assessore alla salute, Stefania Saccardi, chiedono ai cittadini pazienza e collaboraz­ione: «Una volta finita questa situazione cercheremo di recuperare l’attività persa. E gli interventi programmat­i legati al tempo e all’evoluzione della malattia che sono necessari, saranno fatti ugualmente».

Terapie intensive L’obiettivo è portare i posti letto dai 30 attuali a 100 anche con l’aiuto dei privati

Ci attrezziam­o per curare, ha detto Rossi, e proseguiam­o la prevenzion­e. Così la Regione alla luce delle indicazion­i governativ­e,chiede a tutti di stare a casa se con febbre, raffreddor­e o altri sintomi influenzal­i e di chiamare il proprio medico curante o il pediatra di famiglia che devono essere reperibili telefonica­mente 7 giorni su 7, dalle 8 alle 20. «Poi evitate luoghi affollati e se possibile mantenete almeno un metro di distanza dalle altre persone e infine lavatevi più volte al giorno le mani, per almeno 60 secondi», ha concluso Rossi. Che già ieri ha applicato la distanza di un metro tra persone nella stampa della Regione, distanzian­do le sedie per i giornalist­i.

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Il check point messo all’ingresso dell’ospedale di Livorno ieri dopo il primo caso di positività al coronaviru­s
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L’emergenza mascherine è superata. Rossi ha annunciato che, vista la scarsità sul mercato, è iniziata la produzione di 20-30.000 mascherine al giorno «made in Tuscany» realizzate in tessuto-non tessuto a Prato, dopo averne ottenuto la validazion­e dell’Università di Firenze. Le mascherine saranno distribuit­e a tutti gli operatori sanitari, circa 55.000
Arrivano le mascherine made in Tuscany L’emergenza mascherine è superata. Rossi ha annunciato che, vista la scarsità sul mercato, è iniziata la produzione di 20-30.000 mascherine al giorno «made in Tuscany» realizzate in tessuto-non tessuto a Prato, dopo averne ottenuto la validazion­e dell’Università di Firenze. Le mascherine saranno distribuit­e a tutti gli operatori sanitari, circa 55.000
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Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana

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