Corriere Fiorentino

Creazzo battuto nella corsa per Roma Il procurator­e (per ora) resta qua

Elezione sofferta, il Csm ha scelto Prestipino dopo mesi di attese, rinvii e polemiche

- Antonella Mollica

Non andrà a Roma il procurator­e di Firenze Giuseppe Creazzo. Il nuovo capo della Procura di Roma sarà Michele Prestipino che ha assunto la reggenza a Piazzale Clodio da maggio, quando Pignatone ha lasciato l’incarico per raggiunti limiti di età (adesso è presidente del tribunale del Vaticano). Un nome a sorpresa, quello di Prestipino, spuntato solo in un secondo tempo nella corsa. ù

Nessuna delle correnti della magistratu­ra aveva puntato su di lui nei mesi scorsi, né il gruppo Autonomia e Indipenden­za di Piercamill­o Davigo, che aveva sostenuto l’attuale procurator­e generale di Firenze Marcello Viola, né Area che aveva sostenuto il procurator­e di Palermo Franco Lo Voi.

Prestipino, messinese, 62 anni, per vent’anni braccio destro di Pignatone a Palermo, Reggio Calabria e poi nella Capitale, è stato eletto con 14 voti lasciando indietro Creazzo e Lo Voi. Tra i tre candidati è l’unico a non aver guidato prima una Procura — è stato procurator­e aggiunto — e questo potrebbe aprire la strada ad eventuali ricorsi da parte degli sconfitti.

È stata comunque un’elezione sofferta, attesa da diversi mesi e slittata più volte. Ci sono volute due votazioni per arrivare alla scelta di Prestipino, in entrambe si è astenuto il vicepresid­ente del Csm David Ermini. La prima si è conclusa con 10 voti per Prestipino, 7 per Lo Voi, 6 per Creazzo e due astenuti. Per Creazzo hanno votato i tre esponenti di Unicost,

l’ex pm Nino Di Matteo, entrato nel Csm a ottobre, l’ex procurator­e aggiunto di Catania e Messina, Sebastiano Ardita, e il laico di M5S Filippo Donati, docente di diritto. Poi si è arrivati al ballottagg­io tra Prestipino e Lo Voi. «Voto Creazzo perché dalle intercetta­zioni dei mesi scorsi — ha spiegato Di Matteo — esce come quello che non doveva essere scelto per Roma». Il trojan nel telefono di Palamara aveva infatti rivelato un incontro notturno tra magistrati e i parlamenta­ri del Pd Luca Lotti e Cosimo Ferri per discutere delle prossime nomine e far arrivare a ritirare Creazzo dalla corsa.

La prima «gara» per la nomina di procurator­e a Roma vedeva tre concorrent­i in lizza: Creazzo, Lo Voi e Viola, in pole position fino a maggio. Dopo l’esplosione dell’inchiesta di Perugia sul pm Luca Palamara, che ha coinvolto anche cinque consiglier­i del Csm, la corsa si era azzerata e Viola è uscito di scena.

Arrivato a Firenze alla guida della Procura nel giugno 2014 Creazzo, dalla Procura di Palmi (Reggio Calabria) vedrà scadere il mandato nel giugno 2022. C’è ancora tempo quindi per programmar­e il futuro. Chiusa la corsa per Roma restano adesso aperte altre partite. Come le procure generali di Roma e Milano. Roma è vacante da dicembre, quando Giovanni Salvi è diventato procurator­e generale della Cassazione e a Milano il 24 febbraio è andato in pensione Roberto Alfonso.

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Il procurator­e capo di Firenze Giuseppe Creazzo, arrivato a Firenze nel giugno 2014 dalla Procura di Palmi

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