Corriere Fiorentino

Venti minuti (e tanti messaggi) per Davide

La Fiorentina si è fermata per ricordare Astori, due anni dopo la morte: «Sempre con noi»

- Stefano Rossi

Il tempo non ha affievolit­o il ricordo. Anzi, lo ha rafforzato. Il secondo anniversar­io della scomparsa di Davide Astori è stato un giorno di commozione. Per i tifosi viola, che già a mezzanotte di ieri ai cancelli del Franchi avevano appeso lo striscione «capitano in eterno». Per i familiari, rimasti a San Pellegrino Terme raccolti nella loro intimità. Per tutto il mondo del calcio e per la Fiorentina.

Intorno all’ora di pranzo, al centro sportivo a lui intitolato, si è svolta una funzione per omaggiarne la memoria. Si sono radunati German Pezzella e compagni, Iachini con lo staff, i medici e fisioterap­isti insieme ai magazzinie­ri con i dirigenti presenti in città e i dipendenti dei vari rami della società. Tutti stretti in semicerchi­o, davanti a loro Don Massimilia­no Gabbricci, cappellano della squadra e amico di Davide, che ha letto e commentato alcuni passi della Bibbia. Poi il rito è stato più informale, anche lo stesso sacerdote ha raccontato alcuni aneddoti per onorare più la persona che il calciatore Astori. Per circa venti minuti il mondo Fiorentina si è fermato in suo onore.

Ma le testimonia­nze di affetto sono arrivate anche dalpersona l’esterno. Dario Nardella, sindaco di Firenze, ha affidato il suo messaggio a Facebook: «Davide sempre nei nostri cuori». Stefano Pioli è stato l’allenatore di quel periodo drammatico. «Davide era una speciale e un capitano esemplare, diceva sempre la cosa giusta nel momento giusto e con il tono adatto alla situazione — ha ricordato l’ex viola — Sempre disponibil­e, generoso con tutti, profession­almente impeccabil­e. Affrontava sempre tutto con serenità e con il suo bellissimo sorriso! Un grande».

Prima di Astori, la fascia di capitano della Fiorentina la portava al braccio Manuel Pasqual, compagno anche in nazionale e amico nella vita. «Ricordo — ha raccontato a Radio Bruno — quando ci disse che aspettava una figlia. E un episodio: eravamo a Basilea per una partita di Europa League. Attaccammo la mia carta d’imbarco sotto una panchina allo stadio, con la speranza di tornare per la finale che si sarebbe disputata lì. Purtroppo non ci siamo riusciti». Le società in cui è passato, come Milan, Cagliari e Roma, lo hanno ricordato sui social. Così come Federico Chiesa, «Davide sarai sempre con noi» e dal Brasile anche Vitor Hugo. «Per sempre nei nostri cuori» ha scritto su Instagram il difensore che prese il suo posto e ideò il saluto militare per celebrarlo. «Abbiamo iniziato insieme la carriera in Serie A. Aveva carisma interiore, era un capitano» ha detto Max Allegri, suo allenatore in Sardegna, a firenzevio­la.it che ha raccolto anche il pensiero dell’ex Ds Pantaleo Corvino. «Fui io a dover comunicare la scomparsa alle persone a lui care. Il loro dolore me lo porterò dentro per sempre».

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Lo striscione affisso al Franchi dai tifosi della curva Fiesole

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