Il figlio dove lo metto? La staffetta dei genitori, la spesa coi santi nonni
I figli a casa stravolgono l’organizzazione. «Ma è anche un’occasione»
«Restiamo aperti, senza abbracci ma con i soliti sorrisi di sempre». Il buongiorno della libreria per bambini «Farollo e Falpalà» appare sulla bacheca Facebook nel giorno più complicato per tante famiglie che, in piena emergenza coronavirus, si trovano a fare i conti con la gestione quotidiana dei figli.
Anche Francesco e Chiara, i due titolari della libreria che è un piccolo mondo incantato tra i palazzi di via del Pollaiolo, ieri mattina all’apertura si sono dovuti reinventare la giornata. Con il figlio di due anni rimasto a casa come tutti gli altri bambini e la libreria da mandare avanti come ogni giorno. «Restiamo aperti ma abbiamo sospeso le attività e i laboratori» spiegano. All’inizio dell’emergenza volevano andare avanti come sempre: «Avevo pensato di disegnare per terra lo spazio per ogni bambino, in modo da far rispettare le distanze di sicurezza — confessa Francesco — ma poi abbiamo desistito, con i bambini diventava troppo difficile». E così hanno deciso di cancellare i laboratori ma di tenere aperti i battenti per chi volesse acquistare libri nuovi per impegnare il tanto tempo libero che all’improvviso si è spalancato con la chiusura delle scuole e dei corsi sportivi.
Ieri mattina Chiara è andata in libreria mentre Francesco,
con il figlio e la nonna al seguito è andato a fare la spesa. «Ci siamo ritrovati in tanti al supermercato nella stessa situazione. Tanti bambini e tanti nonni».
«Il virus non ci ferma — assicura Chiara — in questi giorni dal tempo dilatato continuiamo a progettare il lavoro dei prossimi mesi. E aspettiamo genitori e insegnanti per consigliare libri e giochi che possano riempire le giornate. Così pesa meno anche a loro restare a casa. Lo stop di tutte le attività può diventare un’occasione per trascorrere tempo di qualità con i propri figli». Chiara, intanto, dalla pagina Facebook di Farollo e Falpalà continua a leggere storie perché «nonostante le difficoltà di questi giorni non bisogna mai perdere di vista il fatto che bisogna continuare a sognare e a pensare in grande». E da lì racconta di «unicorni a razzo, barche anguria e scimmie musicali», «chiudi gli occhi e sogna il sogno tuo perfetto».
Ieri è stata una giornata fantastica, confessa Chiara. «Sono andata in libreria dove ho incontrato alcune insegnanti che cercavano libri da consigliare agli alunni, poi dopo pranzo Francesco è andato a lavorare e io sono rimasta a casa con nostro figlio. Abbiamo giocato, abbiamo disegnato occhiali, abbiamo fatto la sfilata degli occhiali, abbiamo letto, cantato e ci siamo fatti tante coccole».
I genitori hanno spiegato al piccolo che il nido resterà chiuso per qualche giorno perché c’è un virus che va combattuto. Gli hanno detto quali sono le regole da rispettare per mettere ko il virus cattivo: lavarsi le mani e mettere il fazzoletto davanti alla bocca quando si deve starnutire. All’interno della libreria Francesco ha anche allestito un punto con il disinfettante per le mani a disposizione dei piccoli ospiti.
«I bambini a casa? Per un po’ si tengono ma poi bisogna inventare qualcosa e non è sempre facile — dice un poliziotto del commissariato di Rifredi, padre di due bambini di 6 e 10 anni — soprattutto con la pioggia di questi giorni che rende i giardini off limits». E allora, ammette, spesso la scelta cade nei supermercati e nei centri commerciali. «Che andrebbero invece evitati a causa del rischio contagio. Io e mia moglie che fa l’ostetrica — continua il poliziotto — cerchiamo di organizzare i turni per fare in modo che uno dei due sia fuori mentre l’altro resta con i bambini. Uno fa la mattina, l’altro il pomeriggio. E per i casi di emergenza ci sono i nonni». «Santi nonni», fa eco altro poliziotto anche lui padre di due bambini. «Se non ci fossero loro il mondo si fermerebbe. Nella nostra famiglia si va avanti grazie a mia suocera che si fa carico dell’80 per cento dei problemi familiari. Poi per fortuna la settimana prossima il problema lo risolviamo con la settimana bianca che avevamo programmato da mesi. Poi al rientro vedremo che cosa succederà».
❞ Santi nonni Nei casi di emergenza ci affidiamo a loro, se non ci fossero il mondo si fermerebbe Mia suocera risolve l’80% dei nostri problemi