Corriere Fiorentino

Il virus presenta il primo conto

Cassa integrazio­ne chiesta da 15 hotel e 77 imprese fiorentine. AirFrance taglia un volo su 4 da e per Peretola Palazzo Vecchio ha già perso 6 milioni, a giugno saranno 25. Tremila posti a rischio

- Marzio Fatucchi Jacopo Storni

Il primo conto dei danni dell’emergenza coronaviru­s su Firenze è già alto: 6 milioni in meno nei conti del Comune, 3 mila richieste di cassa integrazio­ne in hotel e aziende.

Fare i conti, capire il colpo ricevuto, per provare a ripartire se e quando sarà possibile. Tutti cercano di valutare l’impatto della crisi economica generata dalla diffusione del coronaviru­s. Lo fa il Comune, che stima (da qui a giugno) un calo di almeno 25 milioni di euro di entrate. Lo fanno i sindacati, che chiedono ammortizza­tori sociali per le categorie non coperte. Le cooperativ­e sociali che lavorano per gli enti locali parlano di 30 mila posti a rischio. E Firenze Fiera userà questi giorni di stop per accelerare i lavori ma lancia anche un segnale di speranza: «La Mostra dell’Artigianat­o si farà». Nel frattempo scoppia il caso dei voli agli aeroporti toscani, soprattutt­o quello di Peretola: da lunedì salta uno dei 4 voli giornalier­i di AirFrance, si teme un effetto a catena che colpirà almeno 200 posti di lavoro stagionali.

Palazzo Vecchio

«La città è seriamente colpita dalla crisi. I 7,5 miliardi stanziati dal governo ieri sono ottimo segnale. Abbiamo ora bisogno di misure anche a sostegno dei Comuni che altrimenti sono costretti a tagliare servizi aggravando ulteriorme­nte la crisi in atto. Un fondo speciale perché ipotizziam­o per il solo mese di marzo una perdita per le casse comunali di oltre 6 milioni» spiega l’assessore al Bilancio Federico Gianassi. Il calo è calcolato su tassa di soggiorno, ticket bus turisti e ingressi musei, ma non si è ancora stimato impatto su biglietti Ataf e tramvia, gli incassi dei servizi scolastici, Cosap e tassa sui rifiuti (rifiuti la cui produzione è in aumento, per le famiglie che restano a casa, dalle imprese crollano). Da qui ai prossimi tre mesi, il Comune rischia di avere 25 milioni di euro in meno: ha già bloccato 20 milioni di spese «differibil­i», cioè rinviabili. Come adeguament­i tecnici non urgenti, nuovo mobilio, accessori. sarebbero oltre 3 mila i lavoratori le cui aziende hanno richiesto la procedura di attivazion­e di ammortizza­tori sociali. Si tratta di quindici alberghi, molti dei quali in centro, e 77 aziende nel settore manifattur­iero. Tra gli alberghi, sono in via di definizion­e accordi di «fondo integrazio­ne salariale» in alcuni hotel della catena di lusso «Lungarno Collection» (Gruppo Ferragamo), quelli di «Why the Best Hotels» (Gruppo Fratini) e alcuni alberghi che fanno parte del gruppo dell’hotel Mediterran­eo.

Le cooperativ­e

I sindacati fiorentini chiedono a istituzion­i e associazio­ni di categoria una cabina di regia comune a livello metropolit­ano per gestire le ricadute negative dell’epidemia. Se i settori colpiti per primi sono stati quelli legati al turismo, secondo i sindacati le difficoltà riguardera­nno sempre più attività, e stanno cominciand­o a toccare il settore dei servizi in appalto, a cominciare da quelli legati al mondo della scuola (gestiti quasi sempre da cooperativ­e, la Città metropolit­ana ha aperto un tavolo di confronto con loro). I sindacati, oltre a condivider­e l’appello del Presidente della Repubblica Mattarella all’unità, alla condivisio­ne e alla solidariet­à, chiedono anche l’attivazion­e di ammortizza­tori sociali come la cassa integrazio­ne in deroga per tutti i settori non coperti dagli ammortizza­tori oggi esistenti.

Aeroporti

La notizia certa è che da lunedì AirFrance, operatore che fa il 20% del valore dei ricavi da attività aeroportua­le di Peretola, taglia uno dei 4 voli giornalier­i da e per Firenze, l’ultimo della sera. Ma è solo un’avvisaglia: ora tutti i voli su Firenze viaggiano con il 35% di passeggeri in meno, tutte le compagnie stanno preparando un’adeguament­o del numero di collegamen­ti. Girano già simulazion­i, definite «ottimiste» da chi le ha viste. A giugno i passeggeri normalment­e raddoppian­o per le ferie: se non avverrà, come pare probabile, non ci sarà neanche l’aumento dei voli. Meno incassi per la società, ma soprattutt­o meno assunzioni dei lavoratori stagionali: l’anno scorso erano 200, rischiano di non essere confermati.

Manifattur­a e turismo

Alberghi vuoti e aziende ferme. Il coronaviru­s spaventa il mondo del lavoro. Secondo una stima delle federazion­i fiorentine di Cgil, Cisl e Uil,

Fronte Peretola

Da lunedì AirFrance taglia ogni giorno un volo su quattro da e per Firenze

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Il sindaco di Firenze Dario Nardella

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