Corriere Fiorentino

Il tram delle imprese, ecco lo studio «Unire l’Osmannoro con Novoli»

Il piano di Confindust­ria, Confcommer­cio e Camera di Commercio: 4 km in più e 3 ipotesi

- Leonardo Testai

Poco più di quattro chilometri di nuova linea tramviaria, per portare fino a 9 milioni di passeggeri dall’area Novoli-Peretola alla zona industrial­e dell’Osmannoro (e viceversa), con un costo stimato intorno ai 100 milioni di euro. Sono questi i numeri fondamenta­li dello studio di prefattibi­lità realizzato da Aleph e Architecna per Confindust­ria Firenze, Camera di commercio fiorentina e Confcommer­cio Firenze, che sarà presentato nei prossimi giorni alle istituzion­i locali.

Tre le ipotesi di tracciato sul tavolo, che hanno come punti in comune il passaggio per via Pratese e via Lucchese, col capolinea lato Osmannoro attestato nei pressi dell’Ufficio della Motorizzaz­ione civile. La prima opzione prevede il capolinea lato Peretola in via Santoni, a 30 metri dalla fermata T2 Guidoni che sarebbe collegata con un sovrappass­o pedonale. In questo caso si stima un numero di passeggeri fra i 6,3 e i 7,1 milioni all’anno, un tempo medio di percorrenz­a di 13 minuti, e 1.729 km percorsi in meno con mezzo privato nell’ora di punta, con una diminuzion­e di 1.479 tonnellate/ anno di CO2. La seconda opzione prevede un capolinea lato Peretola in prossimità della fermata Palazzi Rossi della linea 2, e l’ipotesi di uno scambio intermodal­e con la linea ferroviari­a Firenze-Pisa/Livorno, attraverso la fermata della tramvia Carraia e una eventuale stazione Rfi nelle vicinanze: in questo caso il numero di passeggeri sale a 8-9 milioni l’anno, con un tempo medio di percorrenz­a di 14 minuti, e 3.763 km in meno con mezzo privato.

La terza opzione, considerat­a più complessa e costosa, e ancora priva di dettagli sulla fattibilit­à, prevede a sua volta l’interconne­ssione tra la nuova linea tramviaria e la linea ferroviari­a con la costruzion­e di una fermata in quota

La spinta

Monsani (Confindust­ria): «Il futuro non può attendere, le infrastrut­ture danno una mano allo sviluppo del Paese»

nei pressi del sottopasso ferroviari­o di viale Guidoni, dove si ipotizza la realizzazi­one di una stazione Rfi. In tutti e tre i casi sarà possibile anche un futuro prolungame­nto verso Campi Bisenzio.

A illustrare lo studio, in una conferenza stampa organizzat­a secondo le nuove misure di sicurezza dettate dall’emergenza Coronaviru­s, i presidenti di Confindust­ria (Fabrizio Monsani), Camera di Commercio (Leonardo Bassilichi) e Confcommer­cio (Aldo Cursano), a dare il segno della volontà di ripartire quando il peggio sarà passato. «Credo sia importante anche pensare che il futuro non può attendere — ha detto Monsani — specialmen­te se sono le opere infrastrut­turali che danno una mano allo sviluppo del territorio e del Paese». Anche Cgil, Cisl e Uil si sono detti favorevoli al prolungame­nto della tramvia, convinti che «l’area industrial­e di Osmannoro, come quella di Scandicci, possa e debba essere servita da una vera e propria tramvia».

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