Corriere Fiorentino

Oltre cinquanta opere raccontano Yuri Kuper

- Laura Antonini

Una rassegna di oltre 50 opere per far emergere, per la prima volta in Italia, produzione dell’artista di origine russe Yuri Kuper. S’intitola Sfumato la mostra inaugurata ieri nella Sala delle Esposizion­i dell’Accademia delle Arti del Disegno che fino al 30 marzo renderà omaggio alla poetica di una delle personalit­à più eclettiche della scena artistica contempora­nea internazio­nale. «Yuri Kuper — ha detto Cristina Acidini presidente dell’Accademia — è molto conosciuto all’estero. Ha esposto in Europa, in America, in Giappone. Ora, alla vigilia dei suoi ottanta anni, arriva con la sua ultima produzione in una rassegna che ben racconta il suo complesso quanto attuale universo creativo». Curata dalla gallerista e critica d’arte Inna Khegay la mostra si compone di dipinti materici realizzati sui più vari supporti (carta, ardesia, tela) ma anche di miniature di scenografi­e teatrali. Tutte opere provenient­i da collezioni private e dalla Galleria Patrick Cramer di Ginevra. Ad arricchire il tutto anche una proiezione video. «È un filmato di 12 minuti — dice la curatrice — Al centro del video ci sono le performanc­e di Yuri che mostrano l’approccio innovativo nella realizzazi­one degli allestimen­ti, di finissimo tessuto o multimedia­li, rivelatori di uno stile unico». «Il titolo della mostra — aggiunge Acidini — strizza l’occhio alla tecnica di Leonardo da Vinci che si ritrova come sigla pittorica dell’opera di Kuper, in quel suo rendere i contorni morbidi. In mostra ci sono quadri anche molto grandi dove ben si percepisce il carisma e la visione poetica di questo artista che comunica anche la caducità dell’opera dell’uomo. Un pennello, un tubo, un vaso da fiori, sono gli oggetti al centro dei quadri. Oggetti che insieme al loro vissuto pratico di uso comune restituisc­ono a chi li osserva un sentimento di fragilità».

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