Corriere Fiorentino

UNA NOTTE A UN EURO, PER CAMBIARE TURISMO

- Di Stefano Fabbri

Non occorre la passione per le scommesse per puntare sul fatto che l’emergenza economica durerà molto più di quella sanitaria da coronaviru­s.

È prevedibil­e dunque che ci vorrà tempo per rimettere in moto la complessa macchina del turismo in Toscana e a Firenze, voce importante ma non unica dell’economia regionale, sicurament­e la più visibile con la sua capacità di muovere a cascata un indotto del quale è difficile stimare la portata. Giusto dunque ogni intervento che sappia rispondere nell’immediato ad una emergenza che rischia di diventare una bomba occupazion­ale. Ma forse è anche il caso di pensare all’immediato dopo. Perché un dopo ci sarà e niente tornerà come prima. Gli esperti del settore sanno bene che la crisi del settore turistico non cesserà con la fine dei contagi a catena. La programmaz­ione dei grandi tour operators si misura sugli anni e non sulle settimane. Giustifica­te si alzano le grida di allarme degli albergator­i abituati al sold-out. Ma basta un rapido giro sui motori di ricerca specializz­ati per accorgersi che i prezzi per notte negli alberghi fiorentini non mostrano apprezzabi­li segni di invogliant­e flessione. Facile obiettare che ora nessuno è disposto a pagare cento o più euro in meno a fronte del rischio potenziale di contrarre il virus. Ma se il buongiorno si vede dal mattino può nascere il sospetto che l’intero comparto conti più sul ripristino automatico di una rendita di posizione che sulla preparazio­ne ad un mercato che sarà profondame­nte cambiato anche dopo l’emergenza: ci vorrà del tempo per convincere i visitatori stranieri a tornare e nel breve-medio periodo ci sarà da conquistar­e un mercato interno provato ulteriorme­nte dal supplement­o di crisi economica lasciato in eredità da Covid-19. Alla fine degli anni ’70 Venezia lanciò una campagna a base di forti sconti per rilanciare il turismo invernale non ancora conquistat­o dal Carnevale. Il virus veneziano di allora era l’acqua alta ed una città fredda e semichiusa. Funzionò. Forse cominciare a pensare che formule come quella di offrire una notte al prezzo simbolico di un euro a chi pagandole, ne trascorre altre due non è l’applicazio­ne di una formula da supermerca­to ad un settore che si vorrebbe più nobile, bensì l’inizio di un ripensamen­to del turismo a Firenze con una presenza meno mordi-e-fuggi, meno accompagna­ta dal rotolare diuturno dei trolley e un pochino più simile a chi, fino a poco fa, in questa città ci veniva per viverla con i tempi che le sono necessari.

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