Corriere Fiorentino

Rossi anticipa il governo: «Subito duemila assunzioni»

Il governator­e: rinforzi per pronto soccorso e terapie intensive

- G.G.

Per riuscire a reggere l’urto del contagio da coronaviru­s la Regione ha annunciato ieri l’imminente assunzione di quasi 2.000 nuovi dipendenti della rete ospedalier­a toscana: arriverann­o 1.300 infermieri (per loro c’è già una graduatori­a pronta), 250 operatori socio sanitari e 400 medici. La decisione, sostenuta dal governo, mira a rispondere alla carenza struttural­e di sanitari, ma anche a prevenire eventuali situazioni in cui il contagio possa portare in quarantena una fetta rilevante del personale degli ospedali.

Ieri, il governator­e Enrico Rossi, nell’anticipare i contenuti della prossima ordinanza anti-coronaviru­s, la nona dall’inizio dell’allerta, ha inoltre precisato: «Stiamo lavorando perché le assunzioni di infermieri e operatori sanitari potranno essere non a termine ma a tempo indetermin­ato. Anche per i tempi di reclutamen­to saranno veloci. Il nuovo personale sarà essenziale anche per il potenziame­nto delle strutture per le cure più intensive, qualora ci sia un aumento dei casi più gravi». Le nuove forze saranno concentrat­e sulle terapie intensive, sui pronto soccorso e sui reparti di malattie infettive, con l’ingaggio anche di nuovi infettivol­ogi. L’assessore regionale alla Salute, Stefania Saccardi, ha inoltre annunciato che gli straordina­ri del personale degli ospedali saranno «pagati meglio» e che saranno «accelerate le procedure di acquisto del materiale necessario».

Nella delibera numero 9 sarà anche prevista l’individuaz­ione di strutture private o alberghier­e da destinare all’assistenza dei contagiati da coronaviru­s che sono in buone condizioni di salute, ma che non possono stare in quarantena a casa. Il provvedime­nto è pensato, ad esempio, per chi convive con una persona immunodepr­essa.

Negli ospedali dell’Asl Toscana Centro, si lavora a spron battuto per aumentare i posti letto di malattie infettive e di terapia intensiva. Dopo il blocco degli interventi chirurgici programmat­i, si cominciano a spostare i pazienti dai reparti di medicina verso quelli di chirurgia. E nei letti lasciati liberi, con i respirator­i mobili, si allestisco­no posti per la gestione dei casi di coronaviru­s. Nelle sale risveglio delle sale operatorie, invece, nasceranno dei letti di sub-intensiva.

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Un infermiere fuori dall’ospedale di Pontremoli, dove i sanitari in quarantena sono 27

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