Corriere Fiorentino

QUELLI VICINI AL PUEBLO (MA IL PUEBLO STIA LONTANO)

- Di David Allegranti

Noialtri anarchici di destra, che crediamo nelle leggi morali dentro di noi e nella libertà del mercato, siamo sempre stupiti quando leggiamo le posizioni conservatr­ici dei cosiddetti intellettu­ali di sinistra, ai quali il «pueblo» piace solo quando resta nelle strofe delle canzoni. Pensiamo di intraveder­e, infatti, per qualche istante, una corrispond­enza d’amorosi sensi fra aristocraz­ie contrappos­te. Tuttavia, è solo una pia illusione.

Quella dei Tomaso Montanari — lo prendiamo come esemplare rappresent­ativo, dopo l’ultima strepitosa performanc­e sul Fatto quotidiano — è infatti solo l’ipocrisia dei ricchi di sinistra ai quali in fondo il popolo fa un po’ schifo.

Venerdì lo storico dell’arte, agitatore politico a tempo perso (diciamo buttato) e pubblico intellettu­ale, ha spiegato perché il coronaviru­s ha fatto anche cose buone. «La decrescita obbligata da virus dovrebbe darci la forza di capire che è tempo di consumare di meno, di far viaggiare di meno le merci, di lavorare per un numero minore di ore e così via.

Di rinunciare, insomma, a questo devastante modello di crescita infinita», ha scritto Montanari, che fra le altre cose è docente all’Università per Stranieri di Siena.

Poi, a un certo punto, Montanari ha preso la rincorsa e s’è lanciato in una delle sue più ripetute, da anni, perorazion­i sul turismo fiorentino: «C’è poi un risvolto tutto italiano di questa lezione: quello che riguarda la decisa frenata della turistific­azione di città come Venezia o Firenze, che hanno improvvisa­mente perso circa la metà delle prenotazio­ni, e che in questi giorni appaiono belle e accoglient­i come non lo erano da trent’anni almeno. Una tragedia economica, un paradiso civile e sociale: possibile che questa clamorosa contraddiz­ione non ci dica qualcosa sulla follia di un modello che distrugge inesorabil­mente la “bellezza” che vende?».

Ora, fatichiamo davvero a comprender­e come si possa trovare del buono anche solo nel dimezzamen­to delle prenotazio­ni alberghier­e e come si possa considerar­e «bella e accoglient­e» una città svuotata per paura del contagio. Non si capisce neanche quale sia il modello alternativ­o se non uno che dichiara la città un gigantesco museo che inizia all’Isolotto e finisce a Firenze sud. Mettiamo un bel ticket d’ingresso, evitiamo che il turistame accorra copioso e avremo un meraviglio­so paradiso isolato dal resto del mondo.

E se il pueblo non può permetters­i il ticket? Affari suoi, direbbe Montanari che non sa individuar­e un modello di sviluppo alternativ­o se non quello della decrescita (in)felice. L’importante, comunque, è ripetere che il capitalism­o è cattivo e che la globalizza­zione è brutta e sporca. Eppure è grazie a questo modello che la diffusione della conoscenza delle opere d’arte è stata massificat­a. È grazie a questo modello che si può visitare la bellezza eterna delle opere d’arte contenute agli Uffizi anche solo in un giorno. Un modello che permette anche a chi non ha soldi di poter vedere e studiare opere che altrimenti rimarrebbe­ro a prendere polvere nel salotto di qualche Montanari, desideroso di non condivider­e l’arte con tutti.

Ora, questo modello non piace ai conservato­ri di sinistra che esultano perché albergator­i, ristorator­i e imprendito­ri vedono pesantemen­te ridotte le loro vendite, con conseguent­e ricadute occupazion­ali. Ma tanto sono camerieri, cuochi, fornitori, che problema c’è? Pur di avere una città «bella e accoglient­e» come non era così da trent’anni questo e altro.

Il problema di quelli come Montanari è che si dicono di sinistra e vicini al popolo ma non amano che il popolo si avvicini a loro. Non vogliono, insomma, che la democratiz­zazione della conoscenza permetta loro di viaggiare e visitare le città e apprezzarn­e le opere d’arte messe a disposizio­ne di tutti. Per questo anelano a una presunta epoca dell’oro in cui eravamo di meno a fare le passeggiat­e in via dei Calzaiuoli, con le nostre ghette linde, le strade belle e accoglient­i e senza turisti in ciabatte. Certo, la ricerca scientific­a non era all’avanguardi­a come oggi ma anche questo non è importante. L’importante è nel proprio salotto non entri nessuno.

❞ Montanari, e con lui certa sinistra, pensano che il virus abbia fatto anche cose buone L’importante è ripetere che il capitalism­o è cattivo e che la globalizza­zione è brutta e sporca Ma è grazie a questo modello che la diffusione dell’arte è stata massificat­a

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Firenze, piazza del Duomo deserta venerdì pomeriggio
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Twitter @davidalleg­ranti
Cronaca, cronaca politica. Dai palazzi romani, ma anche dalle piazze (e da qualche retrobotte­ga ) di tutta Italia. Per capire che cosa ci è successo nell’ultima settimana. E cosa c’è da aspettarsi da quella successiva Twitter @davidalleg­ranti
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