A casa chi arriva dal Nord Dalle 21 a Pisa locali chiusi
In Toscana off limits anche musei, cinema, discoteche
Chi torna o è tornato negli ultimi 14 giorni dalle zone rosse del nord Italia in Toscana deve comunicarlo immediatamente alle autorità sanitarie e mettersi in quarantena obbligatoria. Lo ha stabilito la Regione Toscana con una nuova ordinanza dopo l’ultimo decreto del governo contro il Coronavirus. Ma nell’ordinanza ci sono indicazioni anche sulle aperture e chiusure di esercizi commerciali, bar, pub, così come lo stop a messe, matrimoni, funerali (subito accolte della varie diocesi) e cerimonie civili. «Tutto per limitare al massimo la diffusione del contagio» dice il presidente Enrico Rossi. Il sindaco Dario Nardella, in quarantena dopo aver incontrato il segretario Pd Nicola Zingaretti (positivo al virus) lancia un «vademecum» dei comportamenti da tenere: «Regole che valgono per tutti, alcune fino al 15 marzo, altre fino al 3 aprile». Ma è difficile farle rispettare: vista la movida di sabato sera, il sindaco di Pisa, Michele Conti, ha emesso una ordinanza per chiudere alle 21 tutti i locali del centro (dal lungarno Pacinotti a Ponte di Mezzo, da via Curtatone e Montanara a piazza Santomobono fino al lungarno Mediceo e piazza Garibaldi). È un problema diffuso: ieri in passeggiata a Viareggio, nonostante l’appello del sindaco Giorgio Del Ghingaro, complice la bella giornata, c’era una folla a passeggiare. E quasi nessuno ad almeno un metro di distanza. Il ministero dell’Interno ha emanato una circolare: anche i festeggiamenti per i 100 giorni dalla maturità (che ricadono oggi, tutti gli studenti vanno a Viareggio) sono tra «gli eventi vietati».
La quarantena obbligatoria riguarda chi torna (ed è tornato negli ultimi 14 giorni) dalle zone rosse del nord Italia: Lombardia, province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro, Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso. Stop anche a tutti i congressi, convegni e simili. Stop a tutte le cerimonie religiose (anche messe) e civili, compresi matrimoni e funerali. I luoghi di culto restano aperti per le preghiere personali. Stop pure a tutti i concerti, spettacoli e attività in pub e discoteche, scuole di ballo, sale giochi. Per chi non rispetta l’ordine, previste sanzioni e sospensione della licenza. I bar possono restare aperti con la distanza obbligatoria di un metro tra avventori: le categorie chiedono però indicazioni più precise, perché molti locali sono «ibridi», caffè e pure pub. Per i negozi, ingressi di clienti contingentati. Musei chiusi, per lo sport sono sospesi «eventi e competizioni sportive al pubblico». Quelli a porte chiuse sono possibili, come gli allenamenti agonistici, ma occorre un verifica del personale medico e «il rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro». Scuole e università senza attività didattica (si stanno attrezzando per quella online), biblioteche chiuse. Confermati tutti i divieti e obblighi di comportamento per ospedali e residenze per anziani. La Regione ricorda a tutte le aziende che il telelavoro per i dipendenti «è subito fruibile, anche senza accordi precedenti» ed invita i datori di lavoro a «favorire la fruizione di periodi di congedo ordinario o ferie». Nuove disposizioni anche per le carceri: chi entra verrà controllato e i casi sintomatici «posti in isolamento. Si raccomanda di valutare la possibilità di misure alternative al carcere». I colloqui dovranno essere telefonici e quelli eccezionalmente dal vivo a distanza di due metri dal carcerato.
Provvedimenti Stop a messe, funerali e matrimoni in chiesa Sospese anche le cerimonie civili