Rianimazioni e posti letto, gli ospedali si allargano
Altri 43 contagi in Toscana. La Regione: ci prepariamo allo scenario peggiore, quello della Lombardia
La Regione annuncia una nuova stretta per tutelare gli ospedali e accelera sulla ricerca di posti letto: « In una ventina di ospedali che abbiamo già individuato, saranno a disposizione 2.000-3.000 posti letto in più».
A tutti coloro che devono ricoverarsi sarà fatto il tampone per la ricerca del Coronavirus — «dobbiamo evitare di chiudere un reparto di cardiologia perché uno è positivo e non lo sa» — e la Regione sta attrezzando 3.000 posti letti in reparti «separati» per l’emergenza, da affiancare a quelli di terapia intensiva.
Ieri la Regione ha annunciato una nuova stretta per tutelare gli ospedali e la salute pubblica ed accelera sulla ricerca di posti letto: «Abbiamo tenuto presente lo scenario peggiore, quello della Lombardia — spiega il presidente Enrico Rossi — Per coloro che non hanno necessità della terapia intensiva, ma non possono neanche essere assistiti a domicilio, creeremo una sorta di reparti “bolla”, asettici, sigillati al Coronavirus. In una ventina di ospedali che abbiamo già individuato, saranno a disposizione 2.000-3.000 posti letto per adeguare la cura al livello dei bisogni. Ancora, creeremo degli “alberghi sanitari”, stanze di albergo cioè per le persone che non possono stare in isolamento a casa, con personale dedicato». Il governatore, che ha tenuto una conferenza stampa assieme all’assessore alla salute Stefania Saccardi e al Carlo Tomassini, direttore dell’assessorato, ha voluto tranquillizzare sulla questione dei posti in terapia intensiva: «In Toscana dal 2005 ad oggi i posti letto di terapia intensiva sono aumentati del 30%: da 347 a 447, un numero molto alto rispetto agli altri che ci sono nel Paese. E cercheremo di utilizzare anche le terapie intensive presenti nel privato».
La vera novità è il tampone per chiunque di deve ricoverare, che come hanno sottolineato Rossi e Saccardi, serve per evitare di dover chiudere reparti o mandare in quarantena medici e sanitari, mettendo in difficoltà ospedali ed assistenza sanitaria. «Vogliamo dare una ulteriore stretta anche sui visitatori: entrerà in ospedale solo chi deve fare assistenza, gli altri tornano a casa. E abbiamo bloccato tutti gli interventi programmati, tranne quelli oncologici o salvavita, così da liberare altri posti, anche sale operatorie che magari potranno essere usate per la terapia intensiva o sub intensiva».
Il bollettino di ieri ha registrato 43 nuovi tamponi risultati positivi nelle ultime ventiquattro ore (17 sono stati analizzati nel laboratorio di virologia e microbiologia di Careggi, 15 in quello di Pisa e 11 a Siena) e 128 persone in più in isolamento rispetto a domenica. Il totale per adesso è 208 contagiati e 2.522 le persone in isolamento, con dall’inizio dell’emergenza 1.711 persone testate per il Coronavirus di cui 1.432 negative, 208 positive e 71 in corso. La Uil Careggi chiede «per limitare il contagio e far sì che i servizi possano rimanere aperti».
Ai toscani, Enrico Rossi ha rivolto un appello: «Dobbiamo essere tutti consapevoli che il nostro comportamento influenza la nostra salute e quella di tutti. Dobbiamo seguire le decisioni del governo ed essere responsabili». «Pensate alle persone più fragili, ai vostri nonni, a chi è malato, a tutti coloro per i quali il coronavirus rappresenta un rischio», aggiunge Stefania Saccardi.
Isolati fuori casa «Per chi non può farla a domicilio utilizzeremo stanze di alberghi con personale dedicato»