Regionali, il voto slitta a ottobre Resta in carica la giunta Rossi
Il rinvio del governo, il sì di Giani, Ceccardi e Galletti: la campagna elettorale può aspettare
La Toscana, come le altre regioni chiamate al voto a maggio, salta il turno estivo. Le elezioni per il rinnovo del governatore e del Consiglio regionale sono rinviate a ottobre. È la scelta presa dal governo e contenuta in una bozza di decreto legge che pare però avere già ottenuto il placet sia della maggioranza che dell’opposizione. Ed anche nella nostra regione i diretti interessati già candidati o quasi sono tutti d’accordo. Ora non è il momento: la «macchina» delle istituzione è impegnata in altro, e non si può rischiare a giugno (magari avendo ottenuto qualche risultato importante sul contrasto dell’epidemia) di rimettere milioni di persone in coda ai seggi.
Il rinvio sarebbe di tre mesi: dato che la legge attuale prevede che le giunte regionali possano restare in carica fino al 31 luglio, si allunga la loro vita di tre mesi, fino a fine ottobre quindi. Una scelta che consentirebbe di tenere le elezioni regionali, pare, o la prima o la seconda settimana di ottobre. Contestualmente, sono state rinviate anche le elezioni comunali e pure il referendum costituzionale.
«È una scelta giusta — dice il candidato del centrosinistra Eugenio Giani — mi attengo alle indicazioni del governo. Mi sento di poter a questo punto di essere anche più contento, posso prodigarmi nella gestione dell’emergenza, alle elezioni ci si penserà dopo». Giani si è infatti occupato ieri «con i dirigenti a occuparmi di come gestire i 300 dipendenti del Consiglio regionale, ora in gran parte in telelavoro».
«Mi sembra una cosa sensata. In questo momento, la campagna elettorale è l’ultima cosa alla quale stiamo pensando» aggiunge Susanna Ceccardi, l’eurodeputata della Lega che verrà indicata dal suo partito al tavolo del centrodestra come candidata in Toscana (anche se ovviamente anche il tavolo per le candidature del centrosinistra è fermo). «Una scelta a mio parere saggia da parte del governo — aggiunge la candidata del M5S Irene Galletti, lei consigliera regionale uscente — questo è il momento di lavorare tutti insieme per uscire dall’emergenza coronavirus, torneremo solo dopo a dividerci sui reciproci fronti nelle proposte politiche per il futuro della nostra regione». Ed intanto, il M5S userà i fondi del «restitution day», 85 mila euro, per aiutare la sanità, invitando il presidente Enrico Rossi a istituirne uno ad hoc dove far confluire altri aiuti.
È una delle tante proposte che arrivano in questi giorni da parte dei consiglieri regionali per aiutare aziende, privati, famiglie. E ieri ne è arrivata una simile, tripartisan. «Reddito di quarantena per tutte le partite iva, i lavoratori precari e gli autonomi con una attenzione particolare al mondo turistico e a quello dello spettacolo, cassa integrazione in deroga per tutte le categorie e le aziende, anche quelle con un solo dipendente e la possibilità di rendere deducibile il costo della vacanza per coloro che decideranno di trascorrerle in Toscana nei prossimi mesi» propongono il capogruppo dem Leonardo Marras e il consigliere Antonio Mazzeo. «Occorre un “reddito di quarantena” per precari, partite Iva e chi è escluso dagli ammortizzatori sociali. La Regione faccia pressione sul governo» afferma Tommaso Fattori di Sì Toscana a Sinistra. «Occorre sospendere tutti i pagamenti, serve liquidità per le imprese per pagare i dipendenti, serve aiutare liberi professionisti, partite Iva, lavoratori autonomi. Sforiamo tutto quello che c’è da sforare» aggiunge Marco Stella, vicepresidente del Consiglio regionale, consigliere di Forza Italia.
I capigruppo ne riparleranno il 18 marzo prossimo: fino ad allora, dopo che un consigliere regionale è stato trovato positivo, le aule e gli uffici del Consiglio regionale saranno chiusi per continuare la «sanificazione» degli ambienti. Il primo consiglio regionale possibile potrebbe tenersi il prossimo 26 aprile, data di conclusione della «stretta» decisa dal governo per limitare il diffondersi dei contagi del coronavirus.