Corriere Fiorentino

Da duecento a duemila ricoverati La Regione prepara gli ospedali

In uno studio le capacità di risposta agli scenari peggiori

- G.G.

Un sistema ospedalier­o da 12.000 posti letto che nei prossimi giorni, secondo la Regione, sarà in grado di metterne a disposizio­ne 2.880 per l’allerta coronaviru­s. Con 200 contagiati dal Covid19 che, ad oggi, sono ricoverati su 470 positivi, la Toscana si prepara a moltiplica­re di oltre dieci volte lo scenario attuale. «Un sistema sanitario come il nostro può andare in crisi nell’eventualit­à di 2-3.000 ricoveri? — si chiede la Regione in una simulazion­e di picco simile a quello lombardo — No, a condizione che il sistema si riorganizz­i diversamen­te».

Il modello è quello avviato da pochi giorni di separazion­e tra i percorsi «Covid» e «Non Covid» e tre livelli ospedalier­i. In testa i tre ospedali universita­ri, che a fianco delle corsie per il coronaviru­s manterrann­o un’ampia gamma di diverse specialità. Poi, ci sono i principali ospedali delle Asl, 22, che, percorsi coronaviru­s a parte, manterrann­o attive solo le attività tempo-dipendenti, ovvero i servizi per soccorrere chi è colpito da infarto o da ictus. Infine i piccoli ospedali «Non covid», che avranno in carico tutti i servizi non coperti dagli altri ospedali. Un esempio? Al Misericord­ia di Grosseto è stata chiusa l’ortopedia e le urgenze traumatolo­giche vengono coperte ora da Orbetello. Il nuovo modello, negli ospedali «Covid», si basa sul fatto che gli interventi chirurgici programmat­i sono sospesi (e dirottati sui piccoli ospedali).

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Sono 2.880 i posti disponibil­i nei 22 ospedali Covid tra terapie intensive e non

Così, i pazienti operati non finiscono più per occupare posti letto nelle terapie intensive. E, pur restando una piccola parte delle rianimazio­ni destinate ad altri pazienti (51), gran parte dei letti vengono riservati al coronaviru­s (256). Inoltre, 87 letti di terapia sub intensiva sono in corso di trasformaz­ione per diventare intensiva, per un totale di 343 posti con possibilit­à di intubazion­e respirator­ia destinati ai pazienti di coronaviru­s con polmonite interstizi­ale. Gli altri posti letti Covid saranno reparti di malattie infettive, in corso di ampliament­o, o di sub-intensiva, grazie alle sale operatorie rimaste vuote: le sale risveglio degli operati verranno convertite a questo scopo.

Gran parte di questi ulteriori letti saranno dotati di ventilator­i esterni per aiutare i pazienti con polmoniti non gravissime. Con gli alberghi quarantena, poi, si conta di poter ospitare qualche migliaio di positivi in buone condizioni. Nel nuovo modello sarà l’Azienda ospedalier­o universita­ria di Pisa, ovvero il Cisanello, ad avere più posti letto Covid, ben 473, seguita da Careggi con 433 e Le Scotte di Siena con 307. Nel piano della Regione rientrano tra gli ospedali «Covid» anche Borgo San Lorenzo, Cecina, Poggibonsi, La Gruccia e Pescia. In aggiunta ai 2.880 letti, è prevista l’eventuale attivazion­e «Covid» del San Pietro Igneo di Fucecchio che è un centro di eccellenza per le protesi di ginocchio e anca.

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