Chitarre e canzoni alle finestre: alle 18 anche Firenze s’affaccia
La Scuola di musica di Fiesole, l’Ort, semplici cittadini: tante risposte all’appello lanciato sui social
«Come si chiama quello del primo piano?». «Renzo». «No, Renzi». «Io l’ho sempre chiamato solo avvocato». Si illumina una finestra dopo l’altra. I condomini si scambiano apprezzamenti e battute da un lato all’altro, dal quarto al piano terra. «Affacciati avvocato, affacciati» gli urlano. Sono tanti, sempre di più. L’entusiasmo è contagioso. Spunta un braccio. L’avvocato saluta. Si sente una risata divertita di ringraziamento dal salotto-concerto: c’è mezza via del Parione che si sporge dagli appartamenti ad applaudirlo mentre lui intona Wish You Were Here dei Pink Floyd e scatta l’ovazione dei vicini. Il suo volto però non si vede perché l’avvocato Renzo vive in uno di quei vecchi palazzi con le finestre troppo alte, non ci arriva. Ma è un tripudio di «Dai avvocato continua così!».
E non è stato il solo, il principe del foro delle finestre canterine, a rispondere presente ieri puntuale alle 18 alla chiamata per il flash mob sonoro «Concerti alla finestra». Operazione nata sui social e organizzata in contemporanea in varie città italiane per proporre musica e canti affacciati da case e balconi come segnale di unità contro l’emergenza coronavirus. E contro la solitudine della quarantena. Ha aderito la Scuola di musica di Fiesole che ha invitato a fare video e foto da condividere poi sui social network. Due docenti della Scuola, che sono anche musicisti del Maggio fiorentino, hanno improvvisato un concerto dai balconi. Come ha fatto la cantautrice Letizia Fuchi dal suo appartamento in zona piazza della Libertà: chitarra alla mano e via con La prima cosa bella di Nicola Di Bari. Si è anche premunita di addobbare le persiane in modo tale che sembrassero il sipario di un vero teatro.
L’idea di combattere la paura da contagio con l’allegria della musica a finestre aperte ha contagiato molti in tante zone della città. Con una predominanza dell’Oltrarno, per tradizione probabilmente.
A due passi da piazza de’ Giudici, all’ultimo piano, talmente lontano che gli si vedeva solo il mento — ma con una potenza vocale che non teme altezze e distanze — ecco apparire il «Professor Rock» Santino Scarpa. Molti lo ricordano in forza agli Oliver Onions, la mitica band che ha scritto ed eseguito tutte le colonne sonore dei film di Bud Spencer e Terence Hill con le storiche Dune Buggy e Bulldozer tra i cavalli di battaglia, oltre alle trasposizioni televisive di tutti i romanzi di Salgari dal Corsaro Nero a Sandokan. Dopo aver interpretato il classico di Patti Smith e Bruce Springsteen Because the night, il suo colpo di teatro è stato indossare la maschera da Fantasma dell’Opera e proporre alcuni estratti dal musical di Lloyd Webber. Anche in questo caso si accendono tutte le stanze dei palazzi attorno e davanti, e partono spontanei applausi e grida di incoraggiamento. Tra chi ha apprezzato di più la performance, anche i dirimpettai Carabinieri degli Uffizi.
In Oltrarno c’è il giovane Nicolas, ripreso con il cellulare dalla fidanzata, che suona il piano in via dello Sprone. Molti optano per la musica classica: fiati, violini, qualche pianoforte. Mentre in via Mazzetta si sono riuniti in quattro tra tre appartamenti. Cantano Bella ciao e, per i bambini in strada incantati, Se sei felice tu lo sai batti le mani. Due anche in Piazza dei Nerli, quattro in via dei Fossi: tutti studenti, la loro è un vero disco-party da palcone.