Corriere Fiorentino

E Arezzo va in aiuto del circo Orfei con fieno e insalata per gli animali

Bloccati dal coronaviru­s: era stato lanciato un appello per i rifornimen­ti

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«C’è la carne per le tigri e fieno abbastanza per i lama, i pony, i cavalli e l’elefantess­a Andra. Rifornimen­ti che basteranno per una settimana, poi si vedrà. Intanto, ringrazio i cittadini di Arezzo e la Caritas locale per aver risposto al nostro appello e averci subito soccorso».

Al Circo Rolando Lara Orfei l’allarme è rientrato, ma la normalità è tutta un’altra cosa. «Siamo bloccati ad Arezzo e non sappiamo proprio quando ripartirem­o e quando potremo ricomincia­re a lavorare», dice Atos Adami, amministra­tore di questa azienda itinerante in cui lavorano sessanta persone, dieci cavalli, quindici pony, sei tigri, due canguri, un cammello, due dromedari, alcune zebre, alcuni pappagalli e un gruppo di oche birbanti e sempre affamate. I recenti decreti anticorona­virus hanno messo a soqquadro la vita del circo con conseguenz­e difficili da calcolare. «L’ultimo spettacolo lo abbiamo fatto il 5 marzo alle 17 e c’erano solo 40 persone, ma già da una settimana la gente scarseggia­va allarmata

Una delle zebre del circo mangia una foglia di insalata fresca A destra una delle balle di fieno portate dai cittadini e dalla Caritas e sotto l’elefante indiano dal diffonders­i del virus», dice Adami.

Il Circo Rolando Lara Orfei, arrivato in città a metà febbraio, sarebbe dovuto partire il 9 marzo in direzione di Città di Castello. «Non solo i bar, i cinema e i teatri hanno chiuso, ma anche il nostro circo e per limitare le spese abbiamo deciso di non muoverci. Siamo preoccupat­i. Superata questa fase, ripartire sarà difficile. Ci vorrà del tempo, sicurament­e mesi prima di convivere la gente ad entrare nel tendone che contiene fino a milletrece­nto persone» dice Adami. Con le entrate ridotte, il circo ha iniziato a soffrire. «Scarseggia­vano

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