Beppe studia Iachini in telelavoro pensa a come cambiare tattica
L’allenatore ha dato alla squadra un programma di allenamenti personalizzati da svolgere in casa e una dieta ferrea L’incognita del recupero di chi è stato colpito dal coronavirus
Toglietegli tutto, ma non il campo. Quello è l’habitat naturale di Beppe Iachini e per questo, in questi giorni di clausura forzata, il mister viola è una specie di leone in gabbia. In quarantena (così come la squadra) fino al 26 marzo eppure, per quanto possibile, determinato a non buttar via nemmeno un minuto utile.
E così, pure il mister, si è dato allo smart working. Come? Guardando partite, per esempio, alla ricerca di spunti da riproporre una volta che la crisi da coronavirus sarà passata. Riflessioni e appunti che condivide (rigorosamente via telematica) con il suo staff. Altro, non può fare. La programmazione del tipo di lavoro da privilegiare quando riprenderanno allenamenti e partite è a oggi impossibile, visto che non esistono certezze su quando si potrà riprendere l’attività. Il calcio è fermo (in teoria) fino al prossimo 3 aprile ma la sensazione, forte, è che lo stop sia destinato a prolungarsi. Non a caso, ieri la Figc ha rimandato il consiglio federale di lunedì prossimo (nel quale si sarebbe dovuto decidere quando e come terminare la stagione) a data desinarsi. La barca del calcio italiano, per intendersi, è in alto mare e, di conseguenza, lo è pure il lavoro delle singole squadre. Certo, Iachini ha dato i compiti a casa al gruppo. I giocatori infatti devono seguire un programma preciso che prevede sveglia, colazione, relax, un primo allenamento incentrato su forza e stabilità. Quindi pranzo e, nel pomeriggio, altri esercizi stavolta di natura aerobica. Il tutto, integrato da una dieta preparata dal nutrizionista Cristian Petri. Un programma, va da sé, sospeso per chi è rimasto colpito dal coronavirus.
Per Pezzella, Vlahovic e Cutrone infatti, la priorità è il pieno recupero. Andare oltre però, è impossibile, e tutto è rimandato alla ripresa degli allenamenti quando, come prima cosa, Beppe Iachini farà svolgere dei test per capire le condizioni della squadra. Per farsi un’idea precisa, soprattutto, su quanto si sia perso sotto i vari parametri fisici: forza, potenza e capacità aerobica. E poi ancora. Bisognerà vedere quante settimane saranno passate dallo stop, e quante partite si dovranno giocare. Soltanto allora, il mister e lo staff, potranno decidere se impostare una mini preparazione (lavorando anche sul fondo) o se concentrarsi prevalentemente su rapidità e forza esplosiva.
Tutto è in bilico insomma. Come Iachini. Sospeso tra un presente che nessuno poteva immaginare e un futuro interamente da scrivere. La partita è aperta ma, per il momento, rimandata. Conteranno i risultati, come sempre, ma se davvero la stagione dovesse essere definitivamente sospesa? A quel punto Rocco Commisso (che comunque sta apprezzando il lavoro del mister) avrebbe soltanto un metro di giudizio: quanto fatto fino ad oggi. Dal giorno del suo esordio, contro il Bologna, Iachini ha collezionato (in campionato) 9 panchine, raccogliendo 3 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte, Un percorso che ha permesso ai viola di portare il vantaggio sulla terzultima dai tre punti che avevano il giorno dell’esonero di Montella, ai cinque attuali. A questo si aggiunge il percorso in Coppa Italia, con la vittoria sull’Atalanta e la sconfitta (nei quarti) contro l’Inter.
Numeri e risultati tutto sommato positivi per chi era arrivato col compito di portare in porto una barca che rischiava (seriamente) di affondare. Certo, conterà (anche) altro. Il lavoro quotidiano, la crescita dei singoli, la qualità del gioco, le idee sul futuro. Per questo, Beppe Iachini, resta in bilico. Tra color che son sospesi tra un presente incerto, e un domani impossibile da prevedere.
In attesa di capire la data del rientro in campo, Iachini studia nuove soluzioni tattiche con i collaboratori