Dall’infanzia alle superiori, a lezione di lezioni on line
Didattica a distanza, così va in Toscana: da oggi attivo un sito per la formazione dei docenti
C’è chi va avanti con lezioni a distanza su piattaforme digitali moderne e chi si limita a dare i compiti a casa via mail: la scuola ai tempi del coronavirus è a due velocità. Da oggi on line un sito per la formazione dei docenti.
Ci sono intere classi che si sono trasferite dalle aule alle piattaforme virtuali, e si ritrovano puntali ogni giorno per fare lezione, non frontale ma on line. Altre che utilizzano dispense, video, esercizi sul registro elettronico. Le scuole si stanno organizzando per sopperire alla chiusura con la didattica a distanza. Alcuni insegnati si sono trovati già pronti, altri si sono messi a studiare per imparare a fare lezioni in Rete, alcuni usano piattaforme più sofisticate, come Google Suite, Microsoft Education A1, Cisco, altri caricano video fai da te su Youtube, altri si affidano a chat e vocali Whatsapp. Ma c’è anche chi si limita a trasmettere i compiti via mail ai genitori.
«Dal monitoraggio fatto, in Toscana tutte le scuole sono già attive per la didattica a distanza, chi in modo più avanzato chi meno, solo pochissime devono ancora adeguarsi, l’88% dei docenti si è attivato: la maggior parte usa il registro elettronico, ma ci sono anche esperienze più avanzate», afferma Roberto Curtolo, direttore dell’ufficio scolastico di Firenze, Arezzo e Siena. Il provveditorato sta facendo conferenze web per formare gli insegnanti sugli strumenti per fare lezioni virtuali (vi hanno partecipato oltre 15 miscolastico la docenti) e da oggi metterà on line un sito ad hoc che raccoglierà le registrazioni delle conferenze, indicazioni e buone pratiche e verrà continuamente aggiornato. Da ieri inoltre sui canali di Teletruria, in collaborazione con l’ufficio di Arezzo, va in onda la rubrica «A Scuola da Fuoriclasse», con lezioni e attività per i più piccoli. Il Comune di Firenze sta facendo un monitoraggio tra le scuole per capire che percorsi hanno attivato e quali difficoltà stanno incontrando.
«Didattica a distanza non significa soltanto assegnare compiti, ma programmare lezioni fruibili da lontano, comunicare la loro scansione ad alunni e famiglie, prevedere attività da svolgere in autonomia», afferma Annalisa Savino, preside del comprensivo Ghiberti di Firenze. Qui i ragazzi delle medie fanno lezioni a distanza seguendo l’orario settimanale, presto inizieranno anche le interrogazioni. Per i bimbi di elementari e materna invece è stato creato un sito con esercizi di matematica e di inglese, canzoni da ascoltare e poi da illustrare. Al liceo classico Michelangiolo i docenti mettono compiti e lezioni in formato file o video sul registro elettronico Argo, all’istituto SalveminiDuca
D’Aosta sono attive le classi virtuali, messe a disposizione da Google Suite, una modalità già adottata che ora è stata rafforzata. Al comprensivo Pieraccini le maestre di elementari e asilo mandano messaggi quotidiani agli alunni via whatsapp, per salutarli e consigliare attività, e telefonano a quelli che hanno un cellulare di vecchia generazione. La scuola ha lanciato un monitoraggio per sapere quali strumenti digitali i ragazzi hanno (smartphone, computer e giga), prima di attivare le modalità di didattica più adatte, oltre al registro elettronico.
Le scuole sono chiuse ma non ferme, pur tra tante difficoltà. «Di didattica a distanza se ne è sempre fatta poca nella scuola italiana, siamo stati colti impreparati», commenta Stefano Gemmi preside del tecnico Galilei. Qui alcuni docenti si attivano con class room, facendo conferenze interattive. «Ma non tutti i ragazzi hanno un computer, alcuni usano solo lo smartphone, e manca la banda larga. Ma se i ragazzi hanno voglia di seguire non sono abbandonati». Al liceo Redi di Arezzo il 90% delle lezioni è diventato virtuale. «Ogni giorno garantiamo 3-4 ore di videolezioni, tra poco pensiamo di realizzare on line tutto l’orario scolastico» spiega il dirigente Anselmo Grotti.
Mezzi a disposizione Vari gli strumenti utilizzati e su Teletruria in onda una rubrica per i più piccoli